L'importanza dei numeri civici
Assegnato ad ogni edificio allo scopo di identificarlo chiaramente, in modo univoco, nel contesto di una strada, di una piazza, di una località, segnando l’accesso alle abitazioni e alle attività che lì sono collocate, il numero civico è elemento essenziale dell’indirizzo anagrafico. Identifica l’immobile, ma nel contempo associa persone e imprese ad un luogo specifico, urbano o extraurbano.
Sugli indirizzi – dotati di numeri civici esattamente attribuiti – si fondano ormai gli archivi informatici dell’intero Paese e da lì parte l’organizzazione e l’efficienza di molteplici servizi di interesse collettivo: il pronto intervento di un’ambulanza o dei vigili del fuoco, l’allacciamento delle erogazioni di elettricità e metano, la consegna tempestiva di corrispondenza postale, soltanto per fare qualche esempio.
L’importanza dei numeri civici ovviamente è cresciuta negli ultimi due secoli mentre il territorio urbano si allargava fagocitando la campagna circostante. Il sistema della numerazione civica è diventato sempre più complesso e si è stratificato attraverso i decenni. Si è diversificato nelle zone di città rispetto alle aree industriali, assumendo caratteri particolari nelle località di campagna. Ogni Comune segue regole sue per attribuire numeri civici nel territorio che gli compete, partendo da questi principi condivisi:
- i numeri sono progressivi partendo dal centro della città verso la periferia;
- i numeri pari sono assegnati al lato destro della strada; quelli dispari al lato sinistro.
Nelle piazze invece la numerazione è unica e progressiva; in genere segue il senso orario, partendo dall’accesso principale alla stessa piazza.
Non deve stupire che ad Arezzo, in Piazza Grande, il primo numero si trova accanto a via Borgunto. Oggi è una strada interna del centro storico, ma anticamente quella era considerata la principale via di accesso alla piazza. Il Comune infatti, pur trascorrendo i secoli, tende a mantenere costante la numerazione civica, quindi gli indirizzi delle famiglie e la tracciabilità dei singoli edifici nel tessuto storico-edilizio della città.
Il progetto del Comune di Arezzo
Nel 2010 il Comune di Arezzo ha disposto la creazione di un software che consentisse di trasferire su mappe territoriali informatizzate tutta la numerazione civica, associando esattamente i numeri agli edifici e ai soggetti residenti (persone fisiche iscritte nei registri anagrafici ed attività economiche conosciute a vario titolo presso gli uffici pubblici).
Un progetto impegnativo che si colloca a fondamento del SIT (sistema informativo territoriale), una sorta di grande e coerente contenitore, del tutto informatizzato, nel quale confluiscono tutti gli archivi di interesse comunale: servizi demografici, urbanistica e edilizia, patrimonio e tributi, servizi sociali e assistenziali, lavori pubblici.
Attraverso una gara pubblica, la redazione del software è stata aggiudicata alla ditta LDP, che ha realizzato il SIT di Siena e Grosseto e sta predisponendo analoghi interventi in altri Comuni toscani.
Ottenuti gli applicativi informatici, si è previsto di realizzare il progetto nell’arco di un quinquennio, per diluirne i costi e l’impiego di risorse umane, dopo aver valutato le reali disponibilità di bilancio.
Ma alcuni fatti recenti hanno dato un’utile accelerazione. Il Comune ha infatti trovato nell’ISTAT un partner importante e il progetto è decollato velocemente, con buone possibilità di concludersi prima di quanto ipotizzato.
L’ISTAT e la “geocodificazione” dei numeri civici
Negli ultimi anni l’ISTAT ha lavorato molto per sostenere l’informatizzazione dei dati territoriali dei Comuni italiani. Ha verificato che non esisteva un archivio nazionale dei numeri civici; che non esistevano regole standard né per assegnare i nomi alle “aree di circolazione “ (strade e piazze) né per attribuire i numeri civici; che questi dati non erano disponibili integralmente in formato digitale; che occorreva associare – o meglio, “geocodificare” – gli indirizzi alle sezioni di censimento.
Nel 2009 l’ISTAT, con il progetto GeoCiv, ha iniziato un percorso che sta conducendo a formare un archivio elettronico nazionale contenente tutti questi dati. Si è rivolto ai Comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti per raccogliere tutti i dati occorrenti, per “standardizzare e normalizzare” gli stradari comunali e le liste anagrafiche.
Per il Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, che si apre il 9 ottobre 2011, gli archivi dei Comuni saranno unificati, resi coerenti con quelli postali ed associati alle sezioni di censimento.
In tal modo potrà decollare una nuova modalità di censimento della popolazione: i questionari saranno spediti direttamente a casa, alle singole famiglie che, se lo desiderano, potranno compilare da sé il modulo censuario più facile (chiamato “short form”); l’intervista diretta e più complessa riguarderà il 34% della popolazione, attraverso il tradizionale impiego dei rilevatori, utilizzando il questionario “long form”.
RNC: la rilevazione in corso
Nel settembre 2010 il Comune di Arezzo ha ricevuto dall’ISTAT un finanziamento di 66 mila euro, da erogarsi dopo aver realizzato una rilevazione su strada, in tutto il territorio urbano e nei centri abitati delle frazioni (escluse le così dette “case sparse”), da iniziare il 30 novembre 2010 e concludere entro l’11 aprile 2011.
L’intervento costituisce la fase preparatoria del censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Infatti devono essere rilevati i numeri civici, le aree di circolazione, gli accessi e le caratteristiche principali dei singoli edifici. Tutti dati raccolti devono essere restituiti in formato digitale e trasferiti all’ISTAT.
Il Comune ha colto l’occasione: preso il software già elaborato dalla ditta LDP, lo ha adeguato alle specifiche ISTAT. Ha scelto 8 rilevatori attraverso selezione pubblica, li ha formati, ha assegnato a ciascuno una zona da rilevare, ha allestito una sede con postazioni di lavoro informatizzate per trasferire su mappa elettronica i dati raccolti giorno per giorno.
È stato creato un gruppo interno di coordinamento al quale partecipano gli uffici direttamente interessati alle nuove procedure: l’ufficio statistica e censimento – referente dell’ISTAT per la buona riuscita del progetto – il servizio demografico, il servizio tecnologico.
I rilevatori perciò ogni giorno percorrono il territorio comunale da censire, partendo dal centro verso la periferia, le zone industriali e le frazioni. Ogni pomeriggio lavorano al computer per registrare i dati raccolti. I coordinatori nel frattempo verificano le informazioni restituite e trovano le soluzioni per i casi da integrare e correggere.
Non è un lavoro facile: si stimano complessivamente 30 mila numeri civici da verificare ed oltre 27 mila edifici, in un territorio comunale tra i più vasti della nazione. I tempi concessi dall’ISTAT sono stretti, ma il risultato finale di questa complessa opera di revisione avrà importanza collettiva ben oltre la tornata censuaria 2011.
Il gruppo di coordinamento
Ufficio Statistica e Censimenti
- Gabriella Cecchi
- Sara Rustici
Servizi Demografici
- Franco Rossi
- Piera Perticucci
- Fabio Buricchi
Servizi Tecnologici
- Nicola Lisi
Supporto alla rilevazione
- Marco De Rosa
I rilevatori
- Lorenzo Albanese
- Daniele Alfani
- Susi Bastiani
- Elisabetta Barbero
- Grazia Benci
- Ilaria Frosinini
- Gabriele Moretti
- Romina Rosati
- Stefano Giustini