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“Terra senza promesse”: storie vere di migranti

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Raccontate con parole e musica al Pietro Aretino dal 27 al 30 novembre. I rifugiati. Chi sono e da dove provengono VEDI APPROFONDIMENTO

“Terre senza promesse”: quattro giorni di parole e musica al teatro Pietro Aretino il 27, 28, 29 novembre alle ore 11 e il 30 novembre alle ore 9.30.

L’iniziativa, realizzata  in collaborazione con officine della Cultura e Libera Accademia del Teatro, con il patrocinio della Fondazione Centro Astalli, propone un’ interpretazione particolare del tema 2012 della Festa della Toscana "Una storia, tante diversità: ancora in viaggio".  Un “viaggio” inteso come l’abbandono della propria terra verso una speranza di vita dignitosa e l’approdo in una Toscana aperta ed accogliente, esempio di civiltà e di democrazia, pronta ad incontrare tradizioni e culture diverse da “contaminare” con le proprie per la costruzione di una società multiculturale coesa.

L’iniziativa è inserita in un progetto più ampio del Comune di Arezzo sulla presenza di un numero consistente di rifugiati politici nel territorio aretino, co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Celebriamo la Toscana come terra di accoglienza – ricorda l’assessore Stefania Magi. Una terra dove già nel 1500 il granduca Ferdinando di Lorena garantiva con la costituzione livornina, la libertà religiosa e politica agli stranieri. Una tradizione che la nostra Regione continua rifiutando i centri di identificazione ed espulsione ed accogliendo i rifugiati in piccole comunità. Ed una tradizione anche di rifiuto della paura come approccio alla diversità. Perché la paura ci porta ad isolare le persone e l’isolamento, l’emarginazione, può renderle veramente pericolose. Un’accoglienza intelligente le rende autonome e risorse per la comunità. Ad Arezzo per la festa Toscana, gli studenti delle nostre scuole superiori conosceranno i rifugiati, storie di persone costrette a migrare da persecuzioni e pericolo di vita, la cui accoglienza è sancita da convenzioni internazionali. E il teatro è lo strumento dell’incontro”.

Nei quattro giorni di lettura/spettacolo, ci saranno musiche dal vivo curate dall’Orchestra Multietnica diretta da Enrico Fink e testimonianze video di donne rifugiate accolte nel territorio aretino raccolte da Gianni Micheli.

Massimo Ferri di Officine della Cultura: “grazie alla collaborazione con il Centro Astalli di Roma, abbiamo la possibilità di dar voce a queste persone, costrette loro malgrado a lasciare la loro casa, il loro paese, la loro famiglia per ricominciare da zero in una terra straniera. Queste storie sono state inserite in una partitura di parole e musica e proposte alle scuole aretine per far conoscere le situazioni da cui provengono rifugiati e richiedenti asilo, per favorire una maggiore disponibilità al confronto, all’ascolto e alla conoscenza, elementi che fanno diminuire la diffidenza e la paura dello ‘straniero’”.

I testi, tratti da storie vere, sono scritti da  Andrea Camilleri, Ascanio Celestini, Erri de Luca, Stefano Massini, Nicola Salemi.

Li leggerà Andrea Biagiotti di Libera Accademia del Teatro: “sono sette storie che, pur con spunti di ironia, hanno come caratteristica la crudezza e la drammaticità di queste situazioni. Una la racconteremo a due voci, in italiano ed in arabo, insieme ad un ragazzo palestinese. L’auspicio è che la nostra non sia una ‘terra senza promesse’”.

Un insieme di parole e musica che, come ricorda il Presidente dell’Orchestra Multietnica Luca Baldini “ renderanno più facile la comprensione di un messaggio di solidarietà e accoglienza”.

Agli appuntamenti teatrali partecipano i ragazzi del Liceo Classico Francesco Petrarca, il Liceo Scientifico Francesco Redi, il Liceo Psicopedagogico Vittoria Colonna e il Liceo Artistico Piero della Francesca.

 

I partner del progetto:

Officine della Cultura. Capofila del partenariato, vanta dal 2003 il riconoscimento della Regione Toscana come compagnia di produzione (musica e teatro musicale), distribuisce con continuità i propri spettacoli e concerti in Italia e all’estero effettuando circa 90 repliche all’anno e lavorando con continuità con una ventina tra artisti, tecnici e personale organizzativo/amministrativo. In questi anni Officine ha prodotto più di 20 tra concerti e spettacoli di teatro musicale, di cui sette quelli attualmente in distribuzione.

 

Libera Accademia del Teatro. Ha sviluppato in particolare l’ambito della formazione, collocandosi oggi come la più importante scuola di teatro del territorio provinciale. Ha inoltre maturato esperienze produttive dirette o in co-produzione con Officine della Cultura.

 

Orchestra Multietnica di Arezzo. Nasce nel 2007 da un percorso formativo, aperto alla partecipazione di musicisti italiani e stranieri. L’attività dell’OMA si è molto sviluppata in questi anni, fino a dare vita ad un progetto produttivo di tipo professionale, ha però mantenuto la caratteristica del laboratorio permanente, tuttora aperto a nuovi inserimenti, soprattutto per quanto riguarda i musicisti stranieri. L’attuale formazione dell’OMA è costituita da circa 25 musicisti provenienti da Albania, Palestina, Libano, Argentina, Colombia, Bangladesh, Inghilterra, Svizzera, Romania e Italia.

 

Approfondimento: i rifugiati. Chi sono e da dove provengono

Giovedì, 1 Novembre, 2012