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In bici sul vecchio tracciato ferroviario

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La Ferrovia dell’Appennino Centrale, caratteristiche salienti e storia VEDI APPROFONDIMENTO

Vecchi tracciati, vecchi ponti. Disseminati nella campagna, ci sono segni che Giovanni Cardinali, Presidente della Fiab, definisce di “archeologia industriale”. Qui passavano i primi treni di quelle che oggi sarebbero ferrovie secondarie. Comune e Provincia di Arezzo hanno deciso di riportare in vita tracciati e ponti per destinarli a piste ciclopedonali.
Stamani gli assessori Perferi e Dringoli insieme alla Fiab hanno presentato, in occasione della "Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate" che sarà domenica prossima, il progetto di trasformazione del vecchio tracciato ferroviario in pista ciclopedonale di collegamento fra il Tevere e l’Arno. L’itinerario scelto individua un percorso in grado di collegare gli abitati di Bagnoro e Santa Firmina con il centro città.

“Inizia con la rete ciclabile urbana che giunge fino a Gragnone tramite viabilità comunali a basso livello di traffico - spiega l’assessore comunale Franco Dringoli - e si collega con il percorso collinare della vecchia ferrovia che consentirà di giungere alla frazione di Palazzo del Pero lungo una viabilità immersa nel verde e senza particolari dislivelli. In questo metteremo in collegamento piste ciclabili urbane ed extraurbane”.

“Da Palazzo del Pero a Ville Monterchi - annuncia l’assessore provinciale Antonio Perferi - il percorso utilizzerà la strada statale 73 che è in ottimo stato con un livello di traffico compatibile con un itinerario ciclabile. Nei pressi delle Ville ci sarà una biforcazione dell’itinerario: da una parte verso Città di Castello per collegarsi al Tevere utilizzando le pertinenze idrauliche del torrente Cerfone e dall’altra si procederà in direzione Anghiari per collegarsi agli itinerari della Valtiberina e della Valmarecchia. La lunghezza complessiva da Arezzo alle Ville è di 35 chilometri”.

Il percorso della vecchia Ferrovia Centrale dell’Appennino è una direttrice fondamentale in grado di collegare con un’unica ciclopista la costa Tirrenica con quella Adriatica ponendo Arezzo come snodo centrale che, con il recente inserimento del Sentiero della Bonifica nella rete europea TEN-T, completa anche l’asse nord – sud. Queste direttrici sono in grado di ampliare i flussi di turismo verso la città e rappresentano un’opportunità per i cittadini che potranno così vivere in modo compatibile il proprio territorio. Arezzo ha infatti molte zone ricche di storia e pregiate del punto di vista ambientale da riscoprire e valorizzare anche attraverso la mobilità sostenibile. Un esempio è rappresentato dall’area protetta di Ponte Buriano, dalle strade alzaie della Chiana o dalle colline boscate dello Scopetone.

 

Approfondimento: la Ferrovia dell’Appennino Centrale, caratteristiche salienti e storia

Venerdì, 1 Febbraio, 2013