Officine della Cultura e assessorato alla cultura del Comune di Arezzo presentano il nuovo appuntamento di “Arezzo all’opera”, proiezioni in HD dal Circuito Microcinema. Mercoledì 6 marzo alle 20.30, Teatro Pietro Aretino, differita dal Teatro Regio di Torino de “I Vespri Siciliani”. Direzione orchestra Gianandrea Noseda, regia Davide Livermore, scene Santi Centineo, coreografie Luisa Baldinetti, Cristina Banchetti, Davide Livermore. Cast: Sondra Radvanosky, Gregory Kunde, Franco Vassallo, Ildar Abdrazakov. Orchestra e coro del Teatro Regio.
Con “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi si tocca il punto più alto delle celebrazioni del 150° anniversario dell’unificazione italiana che il Regio ha dedicato al compositore di Busseto, il campione di quel melodramma che, meglio di qualsiasi altra forma artistica, ha saputo descrivere lo spirito italiano risorgimentale. Davide Livermore, che firma la regia del nuovo allestimento, così spiega il suo punto di partenza: «nei Vespri, Verdi ci racconta la Sicilia del Duecento, ma pensa all’Italia dell’Ottocento, anzi di più. Pensa all’Italia tout court: di ieri, di oggi e forse anche di domani… Credo che sia il momento di raccogliere la sfida: Verdi riflette sul nostro paese, sull’unità, sulla necessità di fare gli italiani dopo aver fatto l’Italia. La sua non è una celebrazione, ma una riflessione. E quindi va portata nel nostro tempo».
Nella lettura di Livermore, l’invasore che priva dell’unità e dell’identità nazionale non è lo straniero, ma il sistema dei media, la cattiva informazione; «le armi di “distrazione di massa” servono a realizzare quello che Pasolini aveva capito con una forza profetica, in enorme anticipo sui tempi: il fascismo culturale… la perdita dell’identità che lui temeva si sta verificando in maniera totale. Siamo invasi dalla menzogna, manipolati dalla comunicazione».
Sul podio dell’orchestra e del coro del Regio sale il direttore musicale del Teatro Gianandrea Noseda. Quattro voci di forte personalità sono protagoniste del dramma verdiano: la duchessa Elena è Sondra Radvanovsky, soprano canadese e interprete verdiana di straordinaria levatura. Accanto a lei, tre interpreti maschili di notevole prestigio: il tenore Gregory Kunde è Arrigo, Ildar Abdrazakov è Giovanni da Procida; al bel timbro e alla sicura tecnica del baritono Franco Vassallo è affidato il ruolo di Guido di Monforte.
Noseda: «la lunghezza dell’opera è uno dei motivi che spiega la minore presenza nei teatri, per questo ho deciso di tagliare tutti i ballabili… per cercare di dare un po’ più di serratezza al dramma… ma quello che più mi intriga dei Vespri è l’assenza di spunti melodici immediati, spia che dimostra come Verdi in quest’opera stesse affrontando un momento di svolta… un momento cardine della sua carriera, di rinnovamento formale, di maggiore impegno nell’orchestrazione».
Biglietteria presso la Rete Teatrale Aretina in via Bicchieraia 34 con apertura un'ora prima della proiezione.