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Urla a bassa voce

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Testimonianze di 36 ergastolani nel libro che verrà presentato sabato alle 16

Sabato 9 febbraio alle 16 presso il Centro di Documentazione Città di Arezzo di Via Masaccio 6/A, presentazione del libro “Urla a bassa voce” edito nel 2012 da Stampa alternativa/Nuovi equilibri. È un’iniziativa della Biblioteca Città di Arezzo e per questo l’introduzione della serata è riservata alla presidente Sandra Rogialli. Interverranno poi la curatrice Francesca De Carolis, Nadia Bizzotto di Servizio carcere - associazione comunità papa Giovanni XXIII, Marco Solimano, referente carceri Arci Toscana e garante dei detenuti di Livorno, e Francesco Romizi, presidente Arci Arezzo.

Il libro tratta un argomento molto delicato e di attualità: il sottotitolo “dal buio del 41 bis e del fine pena mai” lo esplicita. Raccoglie gli interventi di 36 ergastolani, quasi tutti passati per il 41 bis, sparsi nelle carceri italiane. Per loro, dopo le leggi emergenziali in vigore a partire dagli anni ’90 e a causa del meccanismo che ne deriva, scatta quello che viene chiamato “ergastolo ostativo”, perché non sono collaboratori di giustizia: la loro situazione, insomma “osta” a che, anche dopo lunghi anni di carcere (e c’è chi ne ha trascorsi perfino 30), possano ottenere i benefici previsti. In sostanza, dalla galera non usciranno mai.

In questo libro parlano della loro condizione, di quello che pensano, di quello che chiedono. Parole che aprono uno squarcio su un mondo complesso e contraddittorio e pongono un interrogativo: è giusto, qualsiasi cosa sia stata commessa (e qualcuno, comunque, si dichiara innocente) essere “condannati” per sempre? Non contrasta questo con il principio, contenuto nella Costituzione repubblicana, del fine rieducativo della pena?

La prefazione è di don Luigi Ciotti, uno dei più prestigiosi firmatari dell’appello contro l’ergastolo lanciato da Carmelo Musumeci dal carcere di Spoleto, due anni fa. Fra gli aderenti alla campagna, anche l’oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi per il quale “l’ergastolo equivale alla morte cerebrale”.

 

Venerdì, 1 Febbraio, 2013