Parte il progetto “Ritrovarsi Altrove”, promosso da Oxfam Italia Intercultura e Associazione Migrantes e sostenuto da Comune di Arezzo e Prefettura di Arezzo. Si tratta di un nuovo servizio per facilitare i ricongiungimenti dei giovani migranti appena arrivati sul territorio aretino e accompagnarli nell’inserimento scolastico.
L’assessore all’integrazione del Comune di Arezzo Stefania Magi: “il progetto è finanziato dalla Regione Toscana ed è sostenuto con forza da Comune, Oxfam, Prefettura e associazione Migrantes. Gli obiettivi del progetto rivestono grande attualità e importanza: noi intendiamo giocare di anticipo sui ricongiungimenti familiari perché crediamo in un'ottica strategica, quella di non vivere l'immigrazione come un'emergenza ma come occasione di coesione sociale e per riaffermare la dimensione internazionale delle nostre città. Il progetto prevede di lavorare con i giovani ma intendo dare alcuni dati sugli stranieri in generale ad Arezzo: al 31 dicembre 2012 erano censiti 11.002, di cui quasi la metà comunitari. Gli stranieri alle scuole elementari e medie sono il 18% degli alunni, circa la metà di essi è nato in Italia. Per questi c'è il problema politico del riconoscimento della cittadinanza ma i giovani già di fatto integrati sono comunque una risorsa perché ponti con le loro famiglie di origine alle quali possono far conoscere i nostri modi di vivere, dalla parità di genere alla raccolta differenziata alla cultura legislativa in generale. Il progetto vedrà tra le sedi delle iniziative la Casa delle culture, anticipo che essa verrà inaugurata il prossimo 25 maggio”.
Caterina Casamenti di Oxfam Italia Intercultura ha dato un inquadramento generale del progetto: “obiettivo generale è quello di sostenere il processo d’integrazione degli stranieri facilitando il ricongiungimento con i genitori e le famiglie di origine, creando perciò un sistema di orientamento e accompagnamento a più livelli per garantire inclusione sociale, coinvolgimento delle famiglie e proficui rapporti tra le comunità di migranti e quella aretina”.
Marco Mascalchi dell’associazione Migrantes: “organizziamo un corso di peer educator, rivolto a ragazzi di seconda generazione o arrivati in Italia da adolescenti, che hanno conosciuto nella loro vita già un'esperienza di migrazione che potranno mettere a disposizione dei nuovi arrivati. Il fallimento scolastico di ragazzi stranieri è enorme, i ritardi scolastici si accumulano e con i due corsi dopo-scolastici che metteremo in piedi cercheremo di sopperire a questo problema”.
Maria Romizi della Prefettura di Arezzo: “la Prefettura ha competenza normativa sui ricongiungimenti familiari, è uno spazio dove i minori e i genitori hanno accesso e dove cerchiamo di prepararli e accompagnarli lungo il processo di inclusione a partire dai colloqui iniziali di approfondimento che prevedono l'aiuto di mediatori sociali. Ma intendiamo preparare anche il territorio a questi inserimenti che devono avvenire nel miglior modo. Tra il 2010 e il 2012 la nostra esperienza ci dice che accanto all'adempimento burocratico del ricongiungimento sono da individuare le possibili difficoltà che la famiglia può incontrare quando si riunirà effettivamente”.
Molte le attività previste: percorsi di inserimento scolastico a partire dal settembre di questo anno, azioni di supporto in ambito extra-scolastico e il rafforzamento del protagonismo dei giovani migranti di seconda generazione.
Saranno inoltre realizzati: 4 laboratori presso la Casa delle Culture del Comune di Arezzo con corsi di arti grafiche, pittoriche, di comunicazione, in grado di far socializzare i ragazzi stranieri e italiani attraverso le loro attitudini, talenti e passioni; manifestazioni, rassegne, eventi espositivi dei prodotti dei corsi realizzati presso la Casa delle Culture; 5 corsi di 40 ore ciascuno per l’apprendimento della lingua italiana; attività di doposcuola e attività di mediazione linguistico culturale.