Decoro della città e civile convivenza tra uomo, animale e ambiente. E’ l’obiettivo dell’iniziativa organizzata per domenica 19 aprile da Comune, Provincia, Asl e tutte le associazioni ambientaliste e animaliste che, oltre ad agire con guanti, palette e sacchetti, vogliono dimostrare che è necessario rispettare le regole e avere atteggiamenti più educati per il bene della comunità e dell’ambiente.
“Stiamo avviando insieme un percorso di sensibilizzazione che migliori la tutela degli animali domestici, i comportamenti dei loro proprietari e il rispetto di coloro che non li hanno e non gradiscono la loro presenza”. Così l’assessore all’ambiente Paolo Fulini presenta l’iniziativa che è anche l’occasione per fare il punto sul lavoro fatto e sui progetti futuri relativi alle esche avvelenate e alle deiezioni dei cani.
“Il picco delle esche avvelenate si è verificato nel 2013 nella zona Marchionna e Villa Severi – prosegue Fulini. In tale periodo sono state rinvenute oltre 30 esche avvelenate contenenti stricnina, come rilevato dalle analisi dell’istituto zooprofilattico di Firenze. Grazie al lavoro degli enti preposti e l’impegno delle associazioni in questo anno e mezzo, possiamo affermare che il problema in ambito urbano è stato risolto. Importante in questo senso il contributo di Ira, cane addestrato alla ricerca di esche avvelenate, femmina di pastore belga di 3 anni”.
Abbiamo costituito una squadra di 6 persone – interviene Antonio Rauti dell’associazione Nature and Horse – e perfezionato le tecniche di ricerca delle esche avvelenate sia in ambito urbano che in ambito boschivo con il costante supporto di Polizia Provinciale, Polizia Municipale, servizi veterinari di Provincia e Asl e associazioni del territorio. E, ovviamente, di Ira. La presenza di esche avvelenate, soprattutto in ambiti urbani e nei parchi pubblici frequentati anche da bambini, è molto pericolosa perché, se ingerite, possono provocare vere e proprie tragedie”.
“E’ un fenomeno che richiede particolare attenzione – ricorda il Vice Comandante della Polizia Provinciale Pierfrancesco Pedone. Servono attività di prevenzione ma anche di sensibilizzazione e di educazione. Nel territorio provinciale abbiamo ricevuto oltre 350 segnalazioni delle quali il 20% circa nelle aree urbane con un apice del 40% rilevato proprio nel 2013. Ci sono cause diverse del fenomeno tra zone urbane ed extraurbane se si considera che oltre il 50% dei casi di avvelenamento si verificano in città, probabilmente a causa di vicinato e di intolleranze alle specie domestiche”.
A portare le proprie esperienze e sottolineare l’adesione alla giornata di domenica 19 aprile i rappresentanti delle associazioni: Sandra Capogreco di Enpa, Simona Perugini del Wwf, Bruna Monami di Leal, Michela Innocenti di Oipa insieme a Giacomo Petrai del nucleo guardie zoofile volontarie. Presenti anche un rappresentante della Polizia Municipale, Alessio Capecci del servizio veterinario della Provincia e Giampiero Mori del servizio veterinario Asl che ha evidenziato la necessità di riattivare corsi di comportamento e il rilascio di un patentino per i proprietari di animali.
E’ stata evidenziata poi la necessità di denunciare i casi sospetti di avvelenamento e ricordata la presenza in Comune di uno Sportello di tutela e difesa dei diritti degli animali.
Dall’impegno degli enti e associazioni coinvolte è nato il gesto simbolico di domenica 18 aprile dedicato alla bonifica di alcune aree considerate a rischio per la presenza di esche avvelenate, ma anche in situazioni di sporcizia per le deiezioni lasciate nei marciapiedi e nelle aree verdi pubbliche. Saranno circa una ventina di persone che, divise in due gruppi e con le necessarie attrezzature, partiranno alle 10 da piazza Sant’Agostino, percorreranno via Pietro Aretino, via Crispi, via Signorelli e parchi limitrofi, zona di via Giotto, parco Modigliani, il lungo fiume di via Bicchieraia, il parco di via Salmi, la zona Marchionna e villa Severi.