Esprimo soddisfazione per il voto positivo del Consiglio Comunale al mio atto di indirizzo con il quale chiedo al Comune di Arezzo di dotarsi di un Piano informatico che, con cadenza almeno biennale, monitori la struttura informatica comunale e detti gli obiettivi. Tra questi, deve risultare obbligatorio innanzitutto lo sviluppo di politiche rivolte alla migrazione completa verso forme di open source. Software libero sta diventando oramai una definizione quasi scontata, in realtà dietro a questa ci sono una filosofia di fondo, che va al di là della stessa gratuità, di condivisione del sotware fra gli utenti che si impegnano a renderlo sempre migliore e ricadute economiche positive sia per l’amministrazione, che risparmia risorse, sia per le aziende del territorio che devono fornire i servizi.
Un secondo aspetto mi sento poi di sottolinearlo: con il mio atto di indirizzo, l’amministrazione si impegna a ridurre il digital divide, la mancanza di connettività, che i cittadini devono subire, nella consapevolezza che una società interconnessa alla rete e tecnologicamente avanzata è la sfida del futuro. Cablare Arezzo con fibra ottica, rendere disponibile il wireless libero in centro storico potrebbe essere fonte di attrazione per studenti anche non aretini. Contribuirebbe cioè a rivitalizzare con un pubblico di giovani la parte alta della città per la quale da anni si parla di rilancio.
Mi senti di concludere dicendo: altro che Tav! Guardando oltre la nostra città, cablare l’Italia è la vera infrastruttura utile al paese, non certo le linee di alta velocità ferroviaria o opere mastodontiche del genere che, sappiamo benissimo, vanno a vantaggio degli interessi di pochi beneficiari.
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“Un Comune ad alta tecnologia per una città proiettata nel futuro”
Dichiarazione del consigliere comunale Daniele Farsetti (Movimento 5 Stelle)
Giovedì, 1 Marzo, 2012