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“Turismo: il grande assente”

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Dichiarazione del consigliere comunale Luigi Scatizzi (Nuovo Polo per Arezzo)

Si avvicina la primavera, la visita del Papa e la mostra orafa si appresta ad aprire i battenti. Viene comunicata la decisione di organizzare, per il 25 aprile, il recupero della Fiera Antiquaria persa, causa neve, in febbraio e contemporaneamente guardiamo con rammarico l’opportunità perduta della ricorrenza “vasariana” che si è appena conclusa.

Insomma da una prima analisi sembra che le iniziative che abbiamo collezionato nel nostro territorio nel corso degli anni, tutte valide e significative, vivono ciascuna di vita propria scollegate tra di loro prive di un coordinamento che le trasformi in sistema attrattivo per i turisti. È come se avessimo tante belle cartoline ma le utilizzassimo come segnalibri, chiuse e dimenticate in volumi polverosi e dimenticati in qualche scaffale.

Certo la nostra è una città a preminente vocazione manifatturiera e tale deve rimanere, specie nei settori strategici dell’oreficeria e dell’artigianato del legno e delle produzioni di qualità; tuttavia in tempi in cui i tradizionali settori schiacciano bruscamente il freno e l’economia arranca, non possiamo non tornare a considerare le potenzialità trascurate e sottovalutate delle ricchezze del nostro territorio: artigianato, arte, enogastronomia.

È il momento di compensare il PIL perduto dalle attività industriali con una migliore organizzazione dell’offerta turistica e soprattutto finalmente con il confezionamento di un prodotto organico e strutturato che colleghi tutte le iniziative presenti e future facendo vero e proprio marketing territoriale.

In un’epoca in cui i fondi pubblici si riducono e quelli privati necessitano di remunerazione adeguata, è l’organizzazione e l’efficienza del sistema che deve fare la differenza. Il Presidente Fabrizio Piervenanzi ha assunto una importante iniziativa attivando, attraverso la Commissione Consiliare Sviluppo Economico e Attività Produttive, un tavolo che coinvolge gli operatori di settore per individuare i meccanismi per fare sistema.

Le potenzialità del territorio sono immense sia nel campo artistico che negli itinerari religiosi (in particolare i siti francescani); abbiamo inoltre il terzo polo fieristico della Toscana e la prima Fiera Antiquaria; senza scordarci della tradizione con la Giostra del Saracino. E allora non possiamo limitare la nostra azione promozionale con investimenti limitati ai soliti obsoleti punti informativi presso la stazione ferroviaria o altri “punti sensibili” della città e in bacheche mal tenute e poco visibili. Nell’epoca in cui le prenotazioni turistiche avvengono, in maggioranza, attraverso internet è tempo di attivare un “portale del territorio” che evidenzi tutte le ricchezze aretine, che sia di facile consultazione e che sia completo di tutte i prodotti e le iniziative che possono valorizzare Arezzo all’estero come meta in Tuscany.

A mio avviso non è opportuno applicare ad Arezzo la tassa di soggiorno, anzi potremo approfittiamo del fatto che la vicinissima Firenze l’ha applicato per invogliare i turisti a utilizzare Arezzo come “campo base” per la visita del capoluogo regionale, cogliendo una ulteriore opportunità per far conoscere e diffondere la città di Arezzo all’estero.

Certo poi siamo anche aretini e ci piace dire di no, spesso pregiudizialmente, alle opportunità e alle novità: no alle manifestazioni musicali rivolte ai giovani; no anche a tenere vivo il centro storico attraverso attività musicali al Bar dei Costanti. Beh, dobbiamo decidere cosa volgiamo fare dei nostri tesori.

                        

Giovedì, 1 Marzo, 2012