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Il triangolo delle cave nell’area di Quarata

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Un metodo di “gestione del suolo” del territorio del comune di Arezzo

Conferenza stampa, questa matttina in palazzo comunale, sul triangolo delle cave nell’area di Quarata. Vi hanno preso parte l’assessore comunale all’ambiente Paolo Fulini, quello provinciale Andrea Cutini, la dirigente dell’Arpat Rossella Francalanci e Maria Teresa Maurello dirigente del dipartimento di prevenzione delle Asl


Un gruppo tecnico composto da rappresentanti di diversi servizi comunali, della provincia, del dipartimento Arpat di Arezzo, del dipartimento della prevenzione della azienda Usl 8, del Corpo forestale dello stato, sta lavorando dallo scorso mese di aprile, in modo coordinato e condiviso per implementare le conoscenze sulle diverse fonti di pressione ambientale (storiche e attuali), che con diverso grado di rischio insistono nell’area di Quarata e siano, conseguentemente, individuate e intraprese fra le azioni possibili (tenuti presenti anche i vincoli normativi) le più efficaci per un progressivo superamento, ovvero, per il loro contenimento e riduzione.

In quest’ottica ogni istituzione presente al “tavolo tecnico di coordinamento” ha avviato e sostenuto azioni e procedimenti che, sia pure nel rispetto delle rispettive competenze, sono di fatto condotte sinergicamente. Così conseguentemente alle indagini, anche tecnico analitiche, della polizia giudiziaria (Cfs e Arpat), sono stati iscritti nella banca dati dei siti contaminati SISBON otto nuovi siti. Il Comune in questi giorni ha appurato l’avvenuta ottemperanza delle ordinanze di rimozione rifiuti emesse per alcuni dei siti indagati.

In accordo con la provincia, sarà avviata una campagna informativa ancora più estesa e capillare, propedeutica alle ulteriori azioni di risanamento.

In quest’ottica è stato individuato nell’estensione e potenziamento del monitoraggio delle acque sotterranee un’azione importante per valutare fino da subito l’influenza che la presenza di rifiuti interrati potrebbe avere sulle acque emunte nell’abitato di Quarata, incrementando opportunamente anche i parametri ricercati nelle analisi.

Le acque saranno prelevate da Arpat in circa diciassette nuovi apparati, tra pozzi e piezometri, tutti collocati in posizione significativa in quell’area, a partire dai prossimi giorni. I dati potranno implementare e aggiornare lo stato delle conoscenze sulle pressioni ambientali in atto, tenendo presenti sia gli esiti delle ultime indagini condotte dalla polizia giudiziaria per conto della procura, che l’effettiva utilizzazione delle acque.

È in corso anche un’approfondita ricostruzione delle più significative modellazioni che il suolo del territorio comunale ha subito negli ultimi decenni, incluse le attività estrattive, quindi al fine di individuare i possibili siti di ricetto di attività storiche associabili a rischi ambientali.

Gli esiti di detto studio saranno disponibili entro le prossime settimane.

Al fine di comunicare le iniziative già avviate e lo stile del lavoro che si intende portare avanti, forse un modello da trasferire anche in altre parti del territorio, e in linea con i percorsi partecipativi già in passato costruiti, anche attraverso il prezioso strumento del “tavolo permanente”, le amministrazioni del comune di Arezzo e della provincia incontreranno tutti i cittadini interessati giovedì 23 ottobre 2014, dalle 17,30 presso la sala pubblica a Case Nuove di Ceciliano (già sede della circoscrizione).

Mercoledì, 1 Ottobre, 2014