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TITANIC: la cabina radiotelegrafica che salvò 705 passeggeri

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1912 - 2012: a cento anni dalla tragedia

Fausto Casi possiede una collezione di oggetti raccolti negli anni che ha ordinato, non tutti peraltro, nel Museo dei Mezzi di Comunicazione del Comune di Arezzo in via Ricasoli. Quando lo chiamò Martin Scorsese perché fornisse gli strumenti per ricostruire la stazione di polizia di New York per il film “Gangs of New York” piombò nel set di Cinecittà portando in valigia i suoi telegrafi con e senza fili.

Deve aver ripensato a questo legame con Hollywood adesso che ha ricostruito gli impianti di radiotelegrafia senza fili a bordo del TITANIC con i materiali originali che sono di sua proprietà: la cabina del famoso transatlantico immortalato dal film con Leonardo di Caprio e Kate Winslet che, partito per il suo viaggio inaugurale da Southampton e diretto a New York, entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 di domenica 14 aprile 1912.

Cosa provocò questo impatto è noto: 2 ore e 40 minuti più tardi il TITANIC si spezzò in due tronconi. Nel naufragio persero la vita 1.518 dei 2.223 passeggeri imbarcati, compresi gli 800 uomini dell’equipaggio. Chi si riuscì a salvare lo deve alla presenza a bordo delle moderne apparecchiature di radiotelegrafia che, oltre al servizio civile per la comunicazione con la terra ferma richiesta dai passeggeri, comprendevano anche un circuito di emergenza per i collegamenti via etere con altre navi in rotta nelle vicinanze; questo secondo genere di apparecchiature consentì di sopravvivere a 705 persone grazie al soccorso realizzato dalla nave CARPATHIA che, ricevuto il segnale di S.O.S. dal TITANIC, poté arrivare nel punto segnalato con la radiotelegrafia nel tempo di 4 ore circa.

La cabina in legno destinata alla radiotelegrafia è stata allestita da un’equipe di esperti, sotto la direzione scientifica di Fausto Casi, nelle sale del Centro Accoglienza Turistica “Benvenuti ad Arezzo” in Piazza della Libertà, con le stesse esatte misure, arredata con i mobili e le apparecchiature dell’epoca. Questo è stato possibile solamente dopo lunghi mesi di studio su un ristrettissimo campo di materiale disponibile dato il divieto assoluto, imposto ai passeggeri della nave, di fotografare o di riprendere la stanza.

L’inaugurazione di questa mostra si terrà sabato 15 dicembre, giorno del settimo anniversario dell’apertura del Museo, con il seguente programma: già dalla mattina, all’auditorium Aldo Ducci, sarà possibile ammirare alcuni splendidi modelli funzionanti di apparecchiature marconiane, simili a quelli presenti sul TITANIC, che verranno portati per l’occasione da Renzo Piana, socio AIRE di Bologna. Nel pomeriggio, alla presenza di rappresentati della Marina Militare Italiana, di studiosi dell’AIRE (Associazione Italiana per la Radio d’Epoca), della Fondazione Guglielmo Marconi di Bologna, si terrà un convegno a partire dalle 16 sempre all’auditorium. Terminato il quale, tutti potranno trasferirsi al Benvenuti ad Arezzo. Per consentire ai visitatori di soddisfare la loro curiosità, Fausto Casi metterà in funzione la parte di emergenza della cabina radiotelegrafica come avvenne 100 anni fa. La mostra sarà visitabile fino al 20 aprile 2013.

Per l’anno 2013 sono state organizzate altre due iniziative: il 12 gennaio “La Radio nell’Emergenza, una giornata con la Protezione Civile Nazionale”, il 13 aprile “Suoni e Immagini negli ultimi istanti di vita del Titanic” ma… ne riparleremo.

Sabato, 1 Dicembre, 2012