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Tares, l’approvazione in Consiglio comunale

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“Sulla Tares siamo in una fase transitoria in cui la competenza è in capo al Consiglio Comunale visto che non è operativo ancora il soggetto che gestirà la tariffa. Esso lo sarà a partire dal gennaio prossimo”. Così Franco Dringoli ha esordito per presentare la Tares, come noto distinta in una parte fissa e una parte variabile, articolata secondo l'utenza, domestica e non, e ridotta se si utilizzano i centri di raccolta e si adottano altri comportamenti virtuosi. Un'attenzione viene data ai nuclei familiari più numerosi.

 

La delibera sulla Tares è stata presa a seguito dell'approvazione del Piano finanziario di Aisa sul quale sono stati sollevati molti rilievi: per Daniele Farsetti “pare contraddittorio potenziare il porta a porta e destinare da parte dell'azienda risorse che paiono andare in direzione opposta. Potevamo introdurre questo nuovo balzello strutturando la tariffazione non come mera tassa, appena mitigata da palliativi che la giunta maschera da agevolazioni. Gli aretini continueranno a pagare un servizio caro e basato su un sistema di calcolo ottocentesco che parte da un assunto improponibile: non alimentiamo troppo la differenziata per alimentare invece l'inceneritore e fare cassa”. Sull'indennità di disagio ambientale, che andrà a confluire sulla tariffa, si è soffermato Alessio Mattesini che ha poi sottolineato come mai il “Comune non ha gestito direttamente la questione affidandola invece ad Aisa”. Per Roberto Barone “manca un ragionamento completo sullo scenario tariffario futuro che ci attende”. Per Luigi Scatizzi “se per Arezzo si prevedono investimenti per 1.500.000 euro non si capisce da dove provengano le risorse. Ma non ci sono investimenti sotto la voce comunicazione che in ambito di educazione ambientale è importante”. Considerazioni apprezzate da Marco Tulli. Luca Stella ha ricordato che “in commissione era rimasta in sospeso la questione dell'indennità di disagio ambientale e non mi risulta che questa sia stata puntualizzata. Per cui chiedo il ritiro della pratica”. Anche Alessandro Ghinelli ha “ricordato il discorso del Sindaco in commissione che lamentava la mancanza di dati e atti fondamentali per poter decidere in merito. Da quel giorno nulla è cambiato ma la pratica è qui”. “Sui rifiuti - ha chiosato Matteo Bracciali - posso dire che l'amministrazione comunale ha una coerenza di fondo che manca ad altri soggetti e ritengo che se s'insinua che l'amministrazione fosse a conoscenza di dipendenti Aisa manipolatori di dati, si compie un atto di forte sfiducia che sottende perfino un'idea di connivenza. Se la battaglia politica si fa su questo il partito democratico non è disponibile”.

“Il punto oggettivo da approfondire in commissione - ha replicato Franco Dringoli - era stato individuato solo nell'indennità di disagio ambientale, ovvero il sovrapprezzo che viene applicato ai rifiuti che vengono conferiti agli impianti. I proventi di questa 'Ida' che votiamo dentro la nostra tariffa, andranno a interventi di risanamento ambientale. E non è che gli investimenti previsti vanno ad influire su strategie di lungo termine, si parla di pochi mezzi e cassonetti e tutto riferito al solo 2013”.

L'invito di Ghinelli sulla delibera del Piano finanziario è stato di non partecipare al voto, accolto da Ruzzi, Barone, Tulli e Mori. Ancora polemica fra il capogruppo Pd Bracciali e il Sindaco da un parte e Barone, Tulli e Mori dall'altra sull'interrogazione della mattinata e il modo di leggere le vicende che hanno portato alla vittoria delle ultime elezioni amministrative e l'uscita dalla maggioranza dei tre gruppi Sel, Idv e Sinistra per Arezzo, avvenuta a seguito della rottura proprio sul tema dei rifiuti. Il Piano finanziario è stato approvato da 17 favorevoli su 20 presenti, 3 i contrari.

 

Lunedì, 1 Luglio, 2013