Il piano di riqualificazione dell’aera Ex Lebole, che prevede la creazione di tre centri commerciali, ma con la possibilità - tutt’altro che assicurata - della costruzione di alcune abitazioni popolari e relativi - minimi - spazi verdi, scontenta anche e soprattutto il partito di Sinistra Ecologia e Libertà.
SEL è totalmente contraria. E lo siamo stati già in passato, rispetto a qualsiasi idea di continuare a riempire le nostre periferie di centri commerciali.
Effettivamente, oltre alla preoccupazione di Confesercenti e di una parte del PD, pronta - almeno all’apparenza - a infastidire la maggioranza, adesso tocca a SEL sottolineare le implicazioni sociali ed economiche della scelta: la costruzione di centri commerciali non fa altro che aumentare i fenomeni di dispersione urbana e di consumo insensato del suolo, totalmente in contrasto con l’obiettivo di uno sviluppo che garantisca equità, sostenibilità e diritti.
Avevamo proposto anche, sulla linea di quanto avvenuto a Stoccolma, di lavorare per un quartiere innovativo, indipendente energeticamente, in bio architettura e caratterizzato solo e soltanto da negozi di prossimità in grado di salvaguardare quanto più possibile la produzione locale, uno spazio da dedicare anche a persone in difficoltà, ma non solo, nell'ottica della piena integrazione, dove il collante fosse un luogo bello, innovativo e verde.
La riqualificazione si risolve invece oggi in tre capannoni, nemmeno fossimo negli anni Ottanta. Questo modo di fare le cose senza programmazione, senza pensare al futuro della città e dei suoi abitanti, sta facendo già molti danni: ne sono una riprova la gestione dell’inceneritore e la privatizzazione dei beni comuni (acqua), ma anche scelte come quella di acquistare un parco auto elettriche per il car sharing.
A proposito di quest’ultima decisione del Comune, SEL rovescia la segnalazione del Consigliere PdL Bardelli.
Il problema, nel caso di quest’utilizzo di denaro pubblico, non è la totale insensatezza (come segnala la destra), ma è la prospettiva con cui lo si effettua: sicuramente, scelte di sostenibilità ambientale sono bene accette, ma sono difficilmente comprensibili ai più, se fatte in maniera non organica.
Come i parcheggi, che sono essenziali solo se si completano della chiusura del centro storico al traffico, allo stesso modo la condivisione di auto elettriche appare prematura, se c’è ancora da migliorare e aumentare quella delle bici. Insomma, secondo Sinistra Ecologia e Libertà, manca una visione globale dello sviluppo cittadino, che deve andare nella direzione di innalzare complessivamente la qualità e la sostenibilità del tessuto urbano e delle reti economiche e sociali che vi insistono.