Tu sei qui

Sulla riqualificazione dell’area Lebole

Share button

Dichiarazione del consigliere comunale Marco Tulli (SEL)

Il piano di riqualificazione dell’aera Ex Lebole, che prevede la creazione di tre centri commerciali, ma con la possibilità - tutt’altro che assicurata - della costruzione di alcune abitazioni popolari e relativi - minimi - spazi verdi, scontenta anche e soprattutto il partito di Sinistra Ecologia e Libertà.

SEL è totalmente contraria.  E lo siamo stati già in passato, rispetto a qualsiasi idea di continuare a riempire le nostre periferie di centri commerciali.

Effettivamente, oltre alla preoccupazione di Confesercenti e di una parte del PD, pronta - almeno all’apparenza - a infastidire la maggioranza, adesso tocca a SEL sottolineare le implicazioni sociali ed economiche della scelta: la costruzione di centri commerciali non fa altro che aumentare i fenomeni di dispersione urbana e di consumo insensato del suolo, totalmente in contrasto con l’obiettivo di uno sviluppo che garantisca equità, sostenibilità e diritti.

Avevamo proposto anche, sulla linea di quanto avvenuto a Stoccolma, di lavorare per un quartiere innovativo, indipendente energeticamente, in bio architettura  e caratterizzato solo e soltanto da negozi di prossimità in grado di salvaguardare quanto più possibile la produzione locale, uno spazio da dedicare anche a persone in difficoltà, ma non solo, nell'ottica della piena integrazione, dove il collante fosse un luogo bello, innovativo e verde.

La riqualificazione si risolve invece oggi in tre capannoni, nemmeno fossimo negli anni Ottanta.  Questo modo di fare le cose senza programmazione, senza pensare al futuro della città e dei suoi abitanti, sta facendo già molti danni: ne sono una riprova la gestione dell’inceneritore e la privatizzazione dei beni comuni (acqua), ma anche scelte come quella di acquistare un parco auto elettriche per il car sharing.

A proposito di quest’ultima decisione del Comune, SEL rovescia la segnalazione del Consigliere PdL Bardelli.

Il problema, nel caso di quest’utilizzo di denaro pubblico, non è la totale insensatezza (come segnala la destra), ma è la prospettiva con cui lo si effettua: sicuramente, scelte di sostenibilità ambientale sono bene accette, ma sono difficilmente comprensibili ai più, se fatte in maniera non organica.

Come i parcheggi, che sono essenziali solo se si completano della chiusura del centro storico al traffico, allo stesso modo la condivisione di auto elettriche appare prematura, se c’è ancora da migliorare e aumentare quella delle bici. Insomma, secondo Sinistra Ecologia e Libertà, manca una visione globale dello sviluppo cittadino, che deve andare nella direzione di innalzare complessivamente la qualità e la sostenibilità del tessuto urbano e delle reti economiche e sociali che vi insistono.

 

Martedì, 1 Aprile, 2014