“La delibera sulla tariffa Tasi approvata in Consiglio Comunale è un atto che nasce dalla spoliazione subita da questo territorio di potere decisionale sui servizi essenziali. Così oggi ci troviamo a decidere per non decidere perché ha già stabilito tutto Sei Toscana e noi recepiamo il conto economico dell'Ato. Ratifichiamo una decisione altrui. E l'Ato sono 103 Comuni, quindi capiamo da questo dato come gli interessi siano contrastanti fra loro e con i nostri. Se vogliamo dare il nome giusto alle cose questo è un business privato di un servizio pubblico. Questa amministrazione dovrebbe dare un senso di discontinuità e opposizione a dinamiche contrarie ai nostri interessi. Auspico che il Comune di Arezzo faccia massa critica aggregando altri Comuni. Già sarebbe un risultato importante che tutti i 39 della provincia di Arezzo fossero uniti. Rilancio la sfida al Pd, politicamente fautore di questa gestione del potere: liberatevene. Noi, perché questo è il mandato che ci hanno dato gli elettori siamo qui per segnare una discontinuità secca”.