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“Spiccioli per i risparmiatori. Miliardi per le banche”

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Nota di Paolo Lepri (M5S)

Il nome che è stato dato al decreto legge del 22 novembre è “salva banche”. Ma sarebbe stato più corretto chiamarlo “aiuta banche”: esso dona infatti due miliardi di euro agli istituti di credito. A seguito delle proteste dei risparmiatori “fregati” il governo cerca di restituire loro le briciole attraverso un fondo di circa 100 milioni, ma tiene “nascosto” il credito d’imposta di cui le banche potranno usufruire e che porterà nelle loro casse circa due miliardi di euro. Ovviamente per lo Stato ci sarà una corrispondente mancata entrata.

Grazie al decreto del governo “aiuta banche”, gli istituiti di credito possono portare a perdita  i crediti deteriorati dell’anno in corso permettendo inoltre la monetizzazione di questa agevolazione fiscale.

Come funziona il meccanismo? Se la banca è in attivo riduce gli utili pagando meno tasse mentre se è in passivo aumenta la perdita e di conseguenza lo sconto fiscale, potendone incassare il credito, in contanti, immediatamente.

I cittadini, tra cui anche i risparmiatori frodati, dovranno pertanto con tagli ai servizi o con aumento di tasse compensare l’ennesimo regalo dato alle banche. I soldi per queste ultime ci sono sempre, i soldi per i risparmiatori no. Oltre al danno anche la beffa.

Martedì, 1 Dicembre, 2015