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Il Sindaco Fanfani sul futuro della Provincia

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L'intervista di oggi a La Nazione
"Pronto all`addio "- Fanfani: o Rossi fa retromarcia o dimettiamoci tutti
Sindaco scatenato: la Regione ci emargina e io mi gioco tutto: pronto a lasciare se va male l'incontro col governatore
 L'aut aut di Fanfani: domani da Rossi. O cambia o mi dimetto ·
 Fanfani: o Rossi fa retromarcia o dimettiamoci tutti     sindaco scatenato: la Regione ci emargina e io mi gioco tutto: pronto a    lasciare se va mede rincontro col governatore
   di SALVATORE MANNINO 
E` un Fanfani furioso anche    quello del terzo giorno dopo l`ormai famigerata esternazione del governatore    Enrico Rossi su Siena capoluogo della macroprovincia del sud. Il Nipotissimo    non ci stava ieri, figuriamoci se può starci oggi. «Non sarò io il sindaco che    lascia morire la sua città - scandisce sillaba su sillaba - anzi non sarà io il    sindaco che condanna Arezzo a morire. Cambia la tattica, dun     que, ma non la strategia. Fanfani ci ha ripensato: sarà all`incontro con Rossi    fissato per domani. Ma se va male, se il presidente della Regione ribadisce la    sua predilezione per Siena, bè, allora è pronto a mettere sul tavolo le sue    dimissioni. E chiede al resto della classe politica aretina di fare    altrettanto. Sarebbe un day after devastante.     Sindaco, pare di capire che lei ce l`abbia parecchio con la Regione e con    Rossi...     «Ci sono due macigni sulla strada     è rappresentato dal potere amministrativo, incarnato dalla Regione Toscana. Il    secondo è il potere politico che, sostanzialmente, governa Finterò territorio    regionale.     Entrambi hanno deciso di attuare quello che forse pensavano da tempo e cioè    rendere Arezzo assolutamente marginale. Eravamo (e siamo ancora) di fronte ad    una grande opportunità generata dalla crisi e dalle giuste aspettative dei    cittadini: delineare un nuovo assetto istituzionale basato sulla semplifi-     zione dei costi, su un rapporto fiduciario e costruttivo tra cittadini e    istituzioni».     Un`analisi politica molto dura per uno che fa parte del Pd.     «I due poteri che ho citato stanno lavorando per un riassetto in funzione    pressoché esclusiva della loro conservazione. Il prezzo viene fatto pagare, in    modo particolare, ad Arezzo».     Eppure fino á giovedì sera lei puntava molto sull`incontro con Rossi, è    rimasto sorpreso dalla sua esternazione`     «Fino all`ultimo ho sperato che questo non venisse non dico attuato ma nemmeno    sfacciatamente dichiarato: penso non solo a autorevoli recenti dichiarazioni ma    anche all`esclusione di Arezzo dalla Commissione che si sta occupando proprio    del riordino delle Province. Così non è stato ed allora è il momento che ognuno    si assuma la proprie responsabilità e realizzi comportamenti conseguenti e    coerenti».     Anche gli altri bigi aretini del Pd si smarcano da Rossi...     «Non bastano dichiarazioni che tocchino gli elementi di cornice del problema o    che si limitino, me     taforicamente, a battere il pugno sul tavolo in semplice difesa di Arezzo.    Dobbiamo essere coscienti che non siamo di fronte ad atteggiamenti improvvidi o    improvvisati, a semplici negazioni dei dettati di legge, a tentativi furbeschi    di far prevalere un`area rispetto ad un`altra. La strategia dei due poteri che    ho citato è quella di penalizzare Arezzo perché, in un sistema di vasi    comunicanti quali sono     quello istituzionale, economico e sociale, le risorse vengano convogliate e    dirottate altrove»     Ma lei vede la volontà di una battaglia tutti insieme?     «Arezzo e disposta a pagare questo prezzo? I suoi cittadini, le sue imprese, i    suoi professionisti, i suoi giovani certamente no. Le scelte di oggi    contribuiranno a decidere il futuro di domani. Ed allora è necessario non    piegare la testa. Non per orgoglio, non per tenere alta una bandiera, cosa che    serve a ben poco. Ma per garantire una possibilità di futuro ai nostri giovani,    alle nostre imprese, alla nostra comunità».     Quindi, lei si rimette in gioco...     «Io sono fin d`ora disponibile a ri     mettere in discussione sia il mio ruolo politico che quello istituzionale.    Analoga riflessione invito a fare i parlamentari nazionali e regionali. Nonché    i dirigenti del partito che è al governo in questo stesso territorio. Nessuno    deve essere disponibile a condividere e quindi a rappresentare scelte esiziali    per Arezzo».     Ma dal governatore ci, va o rinuncia come aveva minacciato ieri?     «Lunedì (domani Ndr) sarò dal Presidente Rossi e discuterò con lui del futuro    di Arezzo. Rimango convinto che l`intelligenza e il buon senso, alla fine,    prevarranno. E che verrà trovata una soluzione istituzionale che faccia    prevalere gli interessi dei Cittadini. Uso la C maiuscola per evidenziare il    fatto che penso a tutti i cittadini. Non solo a quelli aretini o a quelli    senesi o a quelli grossetani. Siamo tutti cittadini italiani di una grande    Europa».     E se non va?     «Se lunedì avrò risposte negative, sono disposto a dimettermi da ogni ruolo ed    invito tutti gli altri che ricoprono incarichi istituzionali o politici, a fare    altrettanto».    
Mercoledì, 1 Agosto, 2012