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"Per Sei Toscana si passi dall'igiene urbana a quella politica. Sì alla proposta di commissariamento avanzata da Ghinelli: occorre ripartire dalla gara per non compromettere la fiducia dei cittadini verso le aziende pubbliche”

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Nota del gruppo consiliare Fratelli d'Italia

La vicenda di Sei Toscana non può essere liquidata spazzando la polvere sotto il tappeto. Aveva ragione il sindaco Alessandro Ghinelli sostenendo il commissariamento dell'azienda. Non siamo esclusivamente di fronte ad una storia personale e penale. A chiarire i contorni e i contenuti di essa ci penserà la magistratura. I guasti sono, però, ben maggiori e di natura politica. I giudici hanno messo sotto accusa il meccanismo della nascita stessa di Sei Toscana e quindi non si possono, politicamente, ridurre le conseguenze ad un semplice cambio di CdA e lasciare tutto come prima.

Quale fiducia potranno avere i cittadini nei confronti di questa azienda? Come potranno condividere i progetti di una nuova e necessaria cultura della riduzione e dello smaltimento dei rifiuti? Qualcuno ha forse commesso illeciti penali: lo deciderà il tribunale. Ma questa azienda ha perduto la sua credibilità di fronte ai cittadini di oltre 100 comuni toscani. E bene ha quindi fatto il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, a chiedere il commissariamento di Sei. Questo avrebbe consentito non semplicemente di voltare pagina ma di chiudere una storia e di aprirne un'altra. Ripartendo, necessariamente, da zero e cioè da una nuova gara. Nel segno della trasparenza, della correttezza e delle scelte funzionali esclusivamente agli interessi dei cittadini.

I sindaci di centro sinistra hanno deciso diversamente. E così abbiamo un nuovo Consiglio d'Amministrazione che è il deliberato dello stesso sistema politico che aveva generato la gara adesso sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. E che aveva scelto, per gestire il sistema, le persone che sono indagate.

Non è pensabile che i cittadini abbiano fiducia e diano credibilità a queste scelte. Sei Toscana è uno specchio opaco che riflette la visione delle aziende pubbliche che è propria del Pd: agglomerati sempre più grandi e sempre più lontani dai cittadini e dai loro rappresentanti, cioè i sindaci. Questa lontananza è il presupposto per la loro deriva verso centri di poteri e di affari che sono l'esatta antitesi dello spirito che dovrebbe animare le aziende che erogano servizi pubblici.

 

Giovedì, 1 Dicembre, 2016