Oscar Luigi Scalfaro è stato prima di tutto un esempio. Per il suo essere uomo di legge che aveva deciso di dedicare passione, competenza, rigore e quindi la sua vita al Paese di cui ha contributo a fare la storia. Un uomo del Novecento che ha rappresentato il meglio non solo della politica ma della vita pubblica italiana: da magistrato a costituente, da parlamentare a Presidente della Repubblica.
Anche per me è stato, in primo luogo, un esempio. Poi un amico, uno di quelli rari con i quali il filo che unisce è fatto di rispetto e di condivisione di ideali. Ci siamo incontrati molte volte. A Roma, in Parlamento. Ad Arezzo, nella mia casa. Una delle gratificazioni più forti ed emozionanti che abbia mai avuto, mi è arrivata proprio da lui quando mi chiamò nel suo ufficio per complimentarsi per come avevo lavorato in una speciale Commissione parlamentare. Mi onorò, in altre occasioni, di richieste di aiuto ad altri. E della sua amicizia, ospite nella mia casa di Arezzo.
Con la sua scomparsa, si chiude una pagina eccezionale e irripetibile della politica italiana, scritta con il raro inchiostro della morale, dell’etica, del rigore istituzionale, dei valori alla base della nostra democrazia.
