Infinite volte ha osservato e registrato, attraverso l’obiettivo della sua telecamera, la storia della nostra città. Nelle conferenze stampa, nelle interviste, nelle dirette della Giostra e di molti altri eventi. Lo ricordo in perenne movimento alla ricerca dell’inquadratura migliore. Sempre gentile, sempre con un sorriso, sempre professionale ma con quella dose di ironia che fa la differenza. I suoi colleghi di Teletruria mi hanno raccontato, in questi mesi, come abbia affrontato con coraggio la malattia. E come abbia lavorato fino alla fine con la passione che lo ha sempre motivato. Non una fredda telecamera ma il suo occhio ha narrato agli aretini oltre 30 anni di storia di questa città. Grazie, Antonio.
Alla famiglia e a Teletruria un ricordo affettuoso e le condoglianze, mie personali, quelle dell’Amministrazione e dell’intera città.
