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Scheda riassuntiva del censimento

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Curata dalla responsabile dell'Ufficio, Gabriella Cecchi
I QUESTIONARI E LA MULTICANALITA’ Il censimento generale 2011 è stato improntato da notevoli innovazioni, introdotte dall’ISTAT. Per la prima volta nella storia dei censimenti nazionali, i questionari di censimento sono stati recapitati all’indirizzo di residenza delle famiglie, attraverso il servizio postale. Ciascuna famiglia poteva restituire il questionario compilato: - per via telematica (on-line) - agli uffici postali - al rilevatore di zona - all’Ufficio di censimento-Centro di raccolta, che il Comune di Arezzo aveva allestito in piazza Giotto. Questa multicanalità ha funzionato con qualche difficoltà, alcune delle quali sono state ricorrenti: - famiglie che non hanno ricevuto il questionario o non sono state trovate all’indirizzo di residenza: in questi casi è fallita la consegna postale; - ripetuti casi di smarrimento dei questionari, restituiti dai cittadini agli uffici postali; - compilazione parziale o imperfetta da parte delle famiglie rispondenti; - diffusi errori di compilazione anche nei questionari restituiti all’ISTAT attraverso il web. Perciò l’attività dell’UCC e dei rilevatori è stata diversa e più complessa rispetto ai precedenti censimenti. L’Ufficio e la rete di rilevazione hanno dovuto provvedere: - a rintracciare e censire tutti i cittadini che non avevano ricevuto il questionario per via postale o lo avevano deteriorato o smarrito; - a correggere o sostituire questionari compilati in modo parziale o erroneo; - a cercare e censire, anche con il supporto della Polizia Municipale, i cittadini irreperibili presso il loro indirizzo anagrafico, cercandoli nei luoghi di lavoro, rintracciando parenti o amici, raccogliendo informazioni presso il vicinato. I rilevatori hanno incontrato minori problematiche, di approccio e di risposta al censimento, nelle frazioni e nelle zone di campagna, che si caratterizzano ancora per la stabile presenza dei residenti durante l’arco della giornata e migliori livelli di relazione e di comunicazione. Sicuramente più difficile è stato il lavoro dei rilevatori nelle aree ad alta densità abitativa e nelle zone centrali urbane, dove si concentrano migliaia di cittadini per i quali l’alloggio è soltanto un punto di riferimento serale o notturno, dove le persone residenti anche nello stesso condominio non si conoscono tra loro. In questi luoghi si sono registrati picchi di maggior instabilità residenziale, con alto ricambio degli abitanti, soprattutto di cittadinanza straniera. Risultati della multicanalità: i questionari di censimento Sono stati ricevuti, attraverso i diversi canali, 42.561 questionari di cui: 7.526 (16,10%) inoltrati via web 7.859 (16,81%) consegnati all’UCC 9.762 (20,88%) consegnati ai rilevatori 17.414 (37,25%) consegnati agli Uffici Postali Il dato di Arezzo, relativo alla restituzione dei questionari direttamente al rilevatore (che perciò ha fornito specifico supporto al cittadino), è molto elevato e conferma l’attiva presenza sul territorio della rete censuaria comunale. Infatti, sommando i dati dei questionari consegnati ai rilevatori e all’UCC (complessivamente 17.621 questionari, pari al 41,4%), emerge la prevalenza della restituzione effettuata attraverso il canale organizzato dal Comune, rispetto a quello delle Poste. In realtà l’UCC e i rilevatori hanno lavorato un numero di questionari più elevato: 52.195, considerando i questionari sostituiti per smarrimento, per irrimediabili errori materiali dei cittadini, per modificate situazioni anagrafiche. LA POPOLAZIONE Dagli esiti finali del censimento risultano censite in Arezzo 42.330 famiglie, di cui: 13.224 costituite da un solo componente (31,24%) 4.132 con intestatario di cittadinanza straniera (9,7%) Il dato relativo alle famiglie mono-componenti è davvero rilevante e in aumento rispetto al censimento 2001. Si consideri infatti che: - al censimento 2001 il n° medio dei componenti per famiglia risultò pari a 2,5 - al censimento 2011 il n° medio dei componenti per famiglia risulta pari a 2,3 Il fenomeno è stato sicuramente incentivato nel corso del decennio: - dalla tendenza a scindere i nuclei familiari in presenza di più proprietà abitative; - dalla presenza di stranieri single, anche coabitanti con altri nello stesso alloggio, ma senza vincoli affettivi o di parentela (tipico esempio sono le c.d. “badanti” conviventi con un soggetto assistito). In questi casi ogni coabitante costituisce famiglia anagrafica per proprio conto. Sono state censite 120 convivenze anagrafiche (ovvero residenze collettive: caserme, conventi, carcere, case-famiglia, centri di assistenza e ricovero, case di riposo e cura, ecc…), nelle quali sono risultate stabilmente dimoranti 376 persone, di cui: 114 uomini 261 donne 73 stranieri. Anche il dato relativo alle convivenze è in sensibile aumento rispetto al 2001, quando furono censite 51 convivenze anagrafiche. Si è registrata una notevole diffusione di strutture collettive destinate alla protezione e all’assistenza delle persone in condizioni di disagio economico e sociale. In tal senso appare significativa la prevalenza numerica delle donne. Complessivamente sono stati censiti 98.291 individui di cui: 46.939 uomini 51.352 donne Se validato dall’ISTAT, a questo numero di censiti corrisponderà la popolazione legale del Comune di Arezzo. Di questi 98.291 residenti, 10.416 sono stranieri, pari al 10,59% della popolazione complessiva censita. Censimento attuale Censimento 2001 cittadini residenti censiti cittadini residenti censiti 98.291 91.589 Pertanto l’incremento di popolazione è pari a 6.702 residenti (+7,3%) Entrano a far parte della popolazione residente 1.101 nuovi individui (non iscritti in anagrafe), di cui 504 sono stranieri. I soggetti irreperibili (iscritti in anagrafe, ma non trovati al censimento) sono 3.491, di cui 2.405 cittadini stranieri. Infatti è emersa un’elevata mobilità sociale dei cittadini, che induce a frequenti spostamenti di domicilio: i più giovani per motivi di studio e di lavoro (anche all’estero), i più anziani per motivi di cura e di assistenza, gli stranieri secondo le attività più o meno stabili e le soluzioni abitative. In tutti questi casi – che sono migliaia nel vasto ambito del nostro Comune – è stato difficile e complesso il così detto “tentativo di contatto” tra l’Ufficio di censimento e i cittadini “non rispondenti”. Comunque, attraverso ricerche specifiche sul territorio (anche attraverso il tradizionale “porta a porta”) l’UCC di Arezzo è riuscito a censire una percentuale molto elevata di cittadini “non rispondenti al censimento”, limitando al 3% circa la percentuale degli irreperibili rispetto alla popolazione complessivamente indagata. Gli stranieri, nonostante la loro intensa mobilità – dettata prevalentemente dalle contingenti condizioni socio-economiche – sono stati censiti in misura rilevante (pari all’85%, comunitari e non UE, registrati in anagrafe). Sono risultati temporaneamente presenti in Arezzo alla data del censimento (perciò non facenti parte della popolazione residente) 2.622 individui. L’UCC e la rete di rilevazione hanno potuto constatare che la “temporanea presenza” sovente riguarda persone senza fissa dimora, presenti nel territorio comunale per periodi di breve o media durata (solitamente in autunno e inverno), anche appoggiandosi a strutture ricettive di assistenza. Conclusa l’attività dell’Ufficio di Censimento, si stima che 5.150 famiglie dovranno essere sottoposte a revisione post-censuaria, da parte dei Servizi Demografici comunali: • per modificarne composizione e indirizzo • per provvedere alle cancellazioni nei casi di irreperibilità • per effettuare le necessarie iscrizioni dei nuovi individui LE ABITAZIONI Per quanto concerne il patrimonio abitativo, il censimento ha individuato: 2.405 abitazioni non occupate 2.967 edifici (di cui 2.645 ad uso residenziale) nelle zone di campagna e montagna (così detti nuclei abitati e case sparse). Il dato relativo alle abitazioni non occupate è inferiore rispetto a quello del 2001, quando ne furono censite 2.678. Questo decremento in parte è da imputare all’aumento delle scissioni dei nuclei familiari, già sopra evidenziato. Comunque il dato potrà essere valutato correttamente soltanto dopo l’analisi di dettaglio, da parte dell’ISTAT. Il dato relativo agli edifici è nettamente superiore rispetto al 2001, quando ne furono censiti 2.275. Questo notevole incremento può essere già ora spiegato considerando sia le diverse e più complete modalità di indagine nel territorio da parte dei rilevatori, sia la costruzione e recupero di immobili ad uso abitativo, avvenuta nell’ultimo decennio, anche in zone marginali e molto lontane dal capoluogo. Fin da ora, in attesa dei micro-dati elaborati dall’ISTAT, appare importante l’incremento della tipologia definita altro tipo di alloggio, che corrisponde a soluzioni abitative molto o del tutto precarie. Il censimento 2011 ha registrato 198 casi di “altro tipo di alloggio”. Il censimento 2001 ne rilevò 12 casi. Questo aumento è in linea con quanto emerso nella generalità dei medi e grandi Comuni italiani, come riferito ufficialmente dall’ISTAT nella prima presentazione dei dati (Roma, venerdì 27 aprile 2012). L’UCC, IL CCR, LA RETE DI RILEVAZIONE I rilevatori che hanno operato durante il censimento sono stati 70, suddivisi in 8 gruppi di lavoro, ciascuno diretto da un coordinatore. I rilevatori e i coordinatori sono stati scelti e incaricati dal Comune a seguito di una selezione pubblica: laureati e diplomati, per la maggior parte di giovane età, che hanno lavorato intensamente dai primi giorni di ottobre 2011 fino a marzo 2012, sia operando nelle sezioni censuarie a ciascuno assegnate, sia aiutando i cittadini a compilare i questionari nella sede dell’UCC-CCR di piazza Giotto. L’UCC-CCR, composto dal personale dell’Ufficio comunale di statistica, è rimasto aperto al pubblico oltre 50 ore alla settimana, dal lunedì al sabato, per sei mesi. Si è avvalso della collaborazione dei dipendenti del settore anagrafe e servizi demografici. E’ risultato particolarmente incisivo il supporto di alcuni agenti della Polizia Municipale, con i quali l’UCC ha condotto la ricerca dei cittadini non trovati all’indirizzo di residenza (così detti “non rispondenti”), ottenendo risultati numerici molto positivi. Il censimento di Arezzo si è chiuso con un solo caso di rifiuto espresso, a cui ha fatto seguito la relativa, obbligatoria procedura di sanzione.
Domenica, 1 Aprile, 2012