In principio era...l'apostolo Andrea!

In occasione della tradizionale “Festa del Patrono”, il Quartiere di Porta Sant’Andrea promuove la conferenza “Appunti per la storia del Quartiere di Porta Sant'Andrea: l'intitolazione e lo stemma”  con l'intento di fare maggior luce sulla propria genesi e di conseguenza sui propri simboli identitari. All'iniziativa, in programma il 1 dicembre presso la sede storica in via delle Gagliarde, prenderanno parte, in veste di relatori e studiosi di storia medievale e moderna, Luca Berti e Pierluigi Licciardello della Società Storica Aretina coadiuvati dal moderatore nonchè rettore vicario dei colori bianco verdi, Gianni Sarrini. Sulla base degli ultimi studi, che accreditano una diversa chiave interpretativa, la chiesa aretina di S. Andrea, in piaggia San Lorenzo, da cui riprese la denominazione un Quartiere medioevale della città, era in origine intitolata all’apostolo Andrea invece che a Sant’Andrea Guasconi o Sant’Andrea Aretino, come si era per secoli creduto. In realtà, il Guasconi è un personaggio secondario di una ‘Passio’ tardiva e del suo culto in Arezzo non affiorano tracce fino al XVI secolo. La nuova ricostruzione storica, sanando dubbi e incertezze avanzati a più riprese sull'argomento, riconduce in modo inequivocabile al martirio di Sant'Andrea apostolo lo stemma con la croce decussata (a forma di X) che risalta nelle insegne dell’attuale Quartiere di Porta S. Andrea. In effetti lo stemma disegnato, come per gli altri Quartieri, dalla Brigata degli Amici dei Monumenti, all’inizio degli anni Trenta, è stato incongruamente collegato al Sant'Andrea aretino che invece, secondo la leggenda, venne decapitato e non crocifisso come lo fu, per mano dei romani, l'omologo discepolo di Gesù.

Durante la serata saranno proiettate alcune immagini di ciò che resta, attualmente, dell’antica Chiesa di piaggia san Lorenzo.