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RU 486: due mozioni dei gruppi consiliari della Federazione della Sinistra

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Mozione in Comune e Provincia

I gruppi consiliari Federazione della Sinistra (Provincia) e Sinistra per Arezzo (Comune) hanno presentato due mozioni che riguardano la possibilità per le donne di utilizzo della RU 486, “la pillola - ha sottolineato Alfio Nicotra - che consente l’aborto cosiddetto ‘chimico’, meno invasivo. Non ci fermeremo a questa richiesta ma agiremo anche sul terreno della prevenzione con campagne di sensibilizzazione ad hoc. Chiediamo in sostanza il rispetto dell’articolo 15 della 194, oggetto di due referendum abrogativi grazie ai quali il popolo italiano ha deciso a grande maggioranza di mantenerla nel nostro ordinamento giuridico. Una legge conquistata dopo tante battaglie civili. L’elemento di cronaca che ci ha mosso è stato il momento di collasso vissuto dal San Donato questa estate quando anche l’ultimo medico disponibile ha deciso di obiettare. Praticare aborti non premia la carriera, è una prassi oramai acquisita nella struttura medica. I pochi che lo fanno, a volte preferiscono alla fine il trasferimento ad altri reparti. La mobilitazione delle donne, ricordo, ha portato il direttore generale Enrico Desideri a varare un codice etico in cui viene ribadito che il diritto della donna a ricorrere alla 194 deve essere garantito. Il codice ci sembra un buon punto di partenza e anche gli enti locali devono fare la loro parte a favore di questo diritto. Non faremo battaglie ideologiche ma ci rivolgeremo anche al senso di responsabilità dei ginecologi cattolici”.
Aurora Rossi: “da 804 del 2004 a 594 del 2010. Gli aborti in provincia hanno dunque conosciuto una sensibile diminuzione ma il numero resta sempre elevato nella nostra provincia. I medici disposti a intervenire devono dunque affrontare un impegno costante, un lavoro che a lungo andare deteriora e che può portare a scegliere l’obiezione. Negli ultimi anni si è un po’ abbassata la guardia sulla 194, anche in ordine al lavoro dei consultori e della prevenzione. L’immigrazione di tante donne, poi, specie rumene e albanesi ha portato a interruzioni di gravidanza ‘straniere’ e non è un caso che in Europa siano i due paesi, insieme all’Italia, dove meno è diffuso l’uso dei contraccettivi. Altro dato importante che ci dicono i numeri è che fanno ricorso all’aborto donne molto giovani per il 37% dei casi. Lo sviluppo della ricerca ha portato alla RU 486, in Europa, meno che in Irlanda e in Portogallo, viene somministrata già dai primi anni ’90, in Francia è disponibile dal 1988, è tempo quindi di adeguarsi senza trascurare l’informazione sugli anti-concezionali a vantaggio delle donne”.
Erica Rampini: “i giovani comunisti chiedono l’esportazione del codice etico della Asl aretina in tutta la Toscana, ne faremo oggetto di una campagna regionale. Un’ulteriore campagna la faremo nelle scuole e nei consultori, di sensibilizzazione, e controlleremo la somministrazione della RU 486 negli ospedali della Regione. Per ora, solo gli ospedali di Firenze e Pontedera possono dirsi all’avanguardia su questo terreno”

Domenica, 1 Gennaio, 2012