Tu sei qui

Rossi ad Arezzo: “concentriamo le risorse sulle imprese dinamiche”

Share button

Il Presidente della Giunta regionale annuncia il sostegno alle aziende che possono determinare il rilancio dell’economia toscana

Incontro questa mattina in Palazzo Comunale del Presidente della Giunta Regionale con le autorità ed i rappresentanti delle categorie economiche: “non basta governare bene – ha detto Enrico Rossi. Occorre saper ascoltare, colmare il divario tra istituzioni e paese reale  e imparare a reimpostare le politiche su queste basi. E per il futuro bisogna fare una scelta e cioè concentrare le risorse sulle imprese dinamiche che sono in grado di essere il fattore di traino della ripresa economica”.

 

E’ stato il Sindaco Giuseppe Fanfani a dare il benvenuto a nome della città “che rappresenta un realtà importante della Regione e di un popolo che ha tante qualità. Un’imprenditoria che fonda la sua produzione nell’eccellenza e che deve essere sostenuta da chi ha la responsabilità di gestire la cosa pubblica. Occorre impegnarsi per creare le condizioni per conservare il grande patrimonio di industriosità e per sviluppare tutte la potenzialità che il territorio esprime, non ultimi i settori della cultura e del turismo”.

Il Prefetto Saverio Ordine: “Voglio ringraziare il Presidente Rossi per la gentilezza della visita e l’impegno per la soluzione dei problemi un territorio che mi vede molto “terzo” nel mio ruolo. Il mio saluto è anche quello di tutti i lavoratori della Prefettura di Arezzo”.

Alcuni problemi sono stati segnalati dal Presidente della Provincia Roberto Vasai che, nel ricordare gli ultimi 3 non facili anni che hanno caratterizzato il ruolo e le competenze dell’Ente ha dichiarato: “ci sono ancora troppe incertezze sull’esistenza e sulla capacità programmatoria delle Province. Occorre una riflessione e una decisione veloce sul ruolo avuto e su quello che ancora hanno questi enti e soprattutto, sulle competenze fondamentali in merito a infrastrutture, scuole, difesa del suolo e molto altro”.

Ha portato il saluto dell’intero sistema economico del territorio il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni che ha rilevato come “anche la nostra vocazione manifatturiera sta soffrendo la crisi in atto. 51.000 persone senza lavoro su 350.000 abitanti della provincia danno un quadro chiaro della situazione. Se non ci fossero gli ammortizzatori sociali che svolgono un ruolo indispensabile e irrinunciabile, sarebbe a rischio la coesione sociale. Il territorio aretino ha una tradizione antica, esprime eccellenze culturali e la capacità del ‘saper fare’: non è in secondo piano nel panorama regionale. Contribuisce in misura rilevante all’export complessivo e alla contribuzione Irpef. Ha molto da dare ed è giusto che occupi il posto che merita”.

Sereni ha ringraziato poi per il contributo dell’aumento di capitale del Polo Fieristico cittadino ritenuto “volano indispensabile per lo sviluppo del territorio, che deve essere valorizzato a livello regionale insieme agli altri due di Firenze e Massa Carrara”. Si è infine soffermato anche sulle questioni storiche dei problemi di viabilità nelle vallate e sulla necessità di un diverso rapporto con Trenitalia.

 

E’ stata poi la volta dei rappresentanti delle categorie economiche.

Andrea Fabianelli, Presidente Confindustria: “a nome dei 750 imprenditori della provincia rilevo la necessità di nuove politiche e strategie precise nei confronti di una categoria troppo tartassata dalle istituzioni. E la presenza di infrastrutture adeguate ai tempi: alta velocità, centro intermodale, aeroporto, polo digitale, banda larga expo 2015 e, al primo posto, investimento sull’innovazione”.

Anna Lapini di Confcommercio: “rappresentiamo 10.000 aziende che meritano rispetto e considerazione. Non abbiamo, come un tempo, poche grandi aziende che danno lavoro a moltissime persone ma un sistema frammentato fatto da molte piccole e piccolissime imprese che con fatica e in qualche caso eroismo, vengono gestite mettendo a rischio anche i patrimoni personali. Nonostante tutto guardiamo al futuro con ottimismo cercando istituzioni che funzionino con meno burocrazia, interventi sul costo del lavoro che allentino anche la contrazione dei consumi e una diversa imposizione fiscale. Non vogliamo lavorare nonostante tutto”.

E’ intervenuta poi la Presidente di Confesercenti, Barbara Brogi che si è soffermata in modo particolare nella valorizzazione del settore turistico che nel territorio aretino ha grandi potenzialità e che deve trovare maggiori riferimenti istituzionali e maggiori sgravi fiscali utili alla crescita del settore.

Valter Bondi, Presidente Cna: “occorre anche un quadro normativo in grado di salvaguardare tutto il tessuto produttivo. E’ giusto avere strumenti e opportunità che ci consentano di crescere mettendo in rete esperienze e innovazione. Infine, nel settore orafo è molto sentita la questione sicurezza, per la quale occorre un patto territoriale e un progetto integrato”.

Per la Cia è intervenuta la giovane Vice Presidente, Serena Stefani: “ le aziende agricole sono messe a dura prova ma possono offrire un futuro alle famiglie. Siamo custodi, presidio e salvaguardia del territorio dove viviamo e lavoriamo. Servono maggiori possibilità di accesso al credito e ai fondi comunitari e semplificazione burocratica con pubbliche amministrazioni più efficienti”.

Andrea Boldi, in rappresentanza di Confartigianato ha fatto un breve cenno ad Arezzo Fiere e Congressi segnalando che ci sono le condizioni perché la struttura funzioni al meglio e ha proseguito  ricordando la valenza del settore orafo come traino dell’economia provinciale. “nel 2007 eravamo a 50 milioni in meno rispetto a Vicenza, adesso abbiamo 450 milioni in più dell’altro polo orafo italiano. Se la Regione ci supporta siamo in condizioni di offrire 400 nuovi posti di lavoro”.

 

Le conclusioni del Presidente Rossi: “Arezzo è una grande realtà della Toscana con una sua identità, fiera della sua storia e del suo presente. Oltre al patrimonio naturale la definirei un’eccellenza toscana di ‘terra del lavoro’ dove ben il 54% della popolazione è attivo contro la media regionale che è del 40%. Siete un popolo che reagisce, che non si lascia sopraffare dalle difficoltà e che trova nel lavoro il modo di emanciparsi e affrontare le sfide. Viviamo la crisi più dura dal dopoguerra e penso che la politica si deve impegnare su cose semplici e dovute: se avessimo fatto così saremmo adesso un paese straordinario. Il degrado della politica e il disinteresse di chi amministra, allontana da ciò che sarebbe normale come tenere i conti in ordine. In Toscana li abbiamo e questa non è una cosa banale e non avviene ovunque. Abbiamo reagito alla crisi e da qui ripartiamo, in primo luogo sostenendo il lavoro in tutti i settori produttivi che abbiamo e nelle eccellenze dei distretti. Ho una profonda convinzione: riutilizzare fin da subito tutti i fondi comunitari a disposizione, 800 milioni con un moltiplicatore di più del 3%, per il sostegno alle imprese dinamiche. E per dinamiche intendo che fanno fatturato, innovazione, export e che danno quindi occupazione. E’ una scelta radicale rispetto al passato che dovrà superare le mediazioni e le burocrazie ma non possiamo mettere soldi pubblici a sostegno di ‘secchi bucati’. Fondi da destinare a imprese sane di ogni genere e tipo: turismo, manifatturiero, commercio, cultura che fanno innovazione, sviluppo, ricerca. Ma anche risparmio energetico e digitale. Per una ripresa economica bisogna investire nelle imprese e coprire le spese per le infrastrutture allentando il patto di stabilità”.

Il Presidente Rossi ha citato poi la cultura e il turismo, la difesa del paesaggio che è un marchio e una rendita del territorio toscano, l’unione degli aeroporti di Pisa e Firenze e l’intervento del Governo non solo sull’alta velocità ma anche per contrattare qualche cambiamento nelle altre forme di trasporto.

 nfine Enrico Rossi ha confermato che occorre avere “il coraggio di fare scelte. Vedremo a breve le riforme istituzionali ed i passaggi di competenze che prevedono. Ma ritengo necessario anche un ricambio generazionale che riguarda tutti noi. C’è bisogno di gambe fresche e preparate che ognuno di noi ha il dovere di aiutare e crescere perché cresca il nostro paese”.

 

Sabato, 1 Febbraio, 2014