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I rifiuti sono una risorsa per tutti, non solo per il Pd toscano

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Dichiarazione del gruppo consiliare Movimento 5 stelle Arezzo

Il problema Europa, passa anche dai rifiuti. Le risposte che i singoli paesi danno alle leggi europee ci mostrano la cecità di una visione comune e il mancato rispetto del senso di stare in una comunità, ovvero di condividere delle regole.

La gerarchia della gestione dei rifiuti offertaci dall’UE ci fa capire che: riciclare non è una scelta ma un dovere che trae la sua linfa dai concetti di convivenza civile e rispetto reciproco. Un dovere che non è solo un obiettivo ma un percorso da condividere. Un cambio culturale che solo le amministrazioni più attente sanno cogliere.

La nostra, purtroppo, finora si è dimostrata priva di questa capacità progettuale oppure, in maniera incomprensibilmente negligente, non si è mai occupata seriamente della questione rifiuti. Proviamo a capire cosa sta succedendo.

Al Parlamento Europeo, lo scorso 20 aprile, si è condivisa la necessità di produrre uno smaltimento prossimo allo Zero”. La regione Toscana, anacronisticamente, si muove in direzione opposta proponendo inceneritori e discariche, quindi un aumento degli smaltimenti.

Nel frattempo molte associazioni ambientaliste (come WWF o Italia Nostra) hanno diffidato, tramite vertenza dai risvolti legali, la maggior parte gli enti toscani (Comuni, Province, ATO e aziende municipalizzate), chiedendo interventi volti ad assicurare una raccolta differenziata almeno pari ai limiti di legge.

Dati alla mano, nessun ATO ha raggiunto l’obiettivo, le “buone pratiche” sono desolatamente al palo e di queste inadempienze/inefficienze ne paghiamo le conseguenze già adesso in bolletta.

Nonostante la diminuzione della produzione dei rifiuti a causa della precaria situazione economica di questa italietta gerontocratica, si cercano di imporre schemi partoriti molti, troppi anni fa.

Nella civilissima Toscana Felix si è creata la falsa idea che raggruppando grandi aree si possono offrire servizi ottenendo delle economie di scala. Questo è palesemente prendere in giro migliaia di persone. Infatti, le grandi aree richiedono la costituzione di grandi gruppi societari che reggano la concorrenza europea. A questo punto succede che le varie aziende più o meno municipalizzate del territorio si uniscono e partecipano al bando di gara (vedi il caso di Tiemme, Progetto 6 ecc...). Bandi che inducono tutti o quasi, all’errore usando termini tecnici impropri come “termovalorizzatore”, che non esiste in nessuna normativa italiana o europea. Bandi che se fossero davvero sotto la pressione della concorrenza europea, vedrebbero molti concorrenti in fase d’appalto e la conseguente gara al ribasso. Ciò che in realtà succede è che vincono sempre i raggruppamenti di coloro che prima gestivano la cosa separatamente annullando di fatto qualunque tipo di concorrenza. Questo, a nostro avviso si chiama Trust, cartello, accordo.

Questi accordi vanno a ledere i nostri diritti, ciò che ci spetta naturalmente. Uno su tutti riguarda la nostra stessa salute. Se fumo, sono io a sceglierlo ma non voglio che mi si obblighi a farlo. Possibile che i medici presenti in Giunta e Consiglio, dopo aver posto la mano sul giuramento d’Ippocrate, siano a favore di far respirare nanoparticelle ai loro pazienti/cittadini? Possibile che nessuno si voglia rendere conto che stiamo devastando l’unico pianeta che abbiamo?

Infine, vorremo sfatare un mito che, anche in questo caso, grazie a una comunicazione errata si sta creando: in DE e NL non bruciano i nostri rifiuti bensì li differenziano, li lavorano, li vendono, il resto, molto poco, lo inceneriscono facendo molta fatica a tenere accesi i loro impianti. A conferma di ciò c’è la recente notizia che la multiservizi tedesco-olandese dell’energia e dei servizi E.ON ha deciso di vendere i propri diciotto inceneritori i cui costi di gestione aumentano sempre di più a fronte della riduzione dei rifiuti e dell’aumento esponenziale della raccolta differenziata in paesi come la Germania e i Paesi Bassi. La società E.ON, come conferma una recente nota d’agenzia della Reuters del 6 giugno 2012, non ha ancora trovato acquirenti sul mercato a cui vendere i propri inceneritori. Dal punto di vista della produzione energetica in Germania solo l’1% dell’energia è prodotta tramite combustione dei rifiuti, confermando la marginalità di tale opzione rispetto ad altre fonti. In quei paesi li hanno da anni e vedono col senno di poi che non sono affatto una soluzione. Alla luce di tali fatti, noi vogliamo farlo proprio adesso? È la cosa migliore che possiamo permetterci? Le scelte di una comunità ne delineano anche la capacità di evolversi, migliorarsi, essere di esempio per le altre.

Il nostro atto di indirizzo era nato alla luce di tali insopportabili visioni che dimostrano una totale inadempienza quando chiedendo agli uffici competenti se esiste un piano per la gestione dei rifiuti, ci sentiamo rispondere che è stato creato un gruppo di lavoro con provvedimento 2500/2011, che a oggi non ha prodotto alcun documento sul sistema di raccolta dei rifiuti attualmente in essere”. Nella speranza che questi soggetti non abbiano ricevuto un solo euro per produrre tale nullità, ne abbiamo chiesto lo scioglimento e abbiamo invitato il Consiglio a valutare il nostro atto di indirizzo col quale chiedevamo la creazione di un gruppo di esperti provenienti da realtà già funzionanti, che studiasse un vero percorso per la raccolta PaP nell’intero Comune. Il PD non vota le proposte degli altri e ne presenta uno alternativo dai contenuti fumosi, scritto in fretta e furia in un italiano poco comprensibile e soprattutto vago sul da farsi. Insomma, un atto inutile di cui la città non aveva alcun bisogno.

Recente la notizia del recupero/riciclo/riuso dell’ex/neo assessore Dringoli con delega (udite, udite) ai rifiuti. Siccome in più casi si è dimostrato paladino della Strategia Rifiuti Zero aderendo al Coordinamento con tale nome e tenendo banco ai convegni sull’argomento... siamo tutti in fremente attesa del suo operato.

Intanto lo scorso 29 giugno si sono aperte le buste del bando di gara o, meglio, la busta. Guarda caso la concorrenza era assente e Progetto 6 si aggiudicherà un appalto prima ancora che ci sia il nulla osta (Life +) per poterlo portare avanti, in pratica è come se ci avessero venduto un terreno come edificabile senza sapere se lo sarà mai. In definitiva un’aziendona dei rifiuti che opererà per 20 anni in regime di monopolio senza un effettivo controllo pubblico. Potranno rimaneggiare le tariffe come meglio credono e siamo certi, vista l’esperienza Nuove Acque, che non saranno a vantaggio dei cittadini.

Il M5S vigila ma chi ha votato queste amministrazioni (Comune, Provincia e Regione) chieda spiegazioni di tali scellerate azioni.

Domenica, 1 Luglio, 2012