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Il ricordo di Nelson Mandela del Sindaco Fanfani

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Madiba era cittadino aretino onorario

La morte di Nelson Mandela priva il mondo intero di una figura che nel Novecento può essere paragonabile solo a quella di Gandhi.

Ma vorrei ricordare che priva anche Arezzo di un suo “cittadino” visto che a Nelson Mandela il Consiglio Comunale, il 14 settembre 1988, aveva conferito la cittadinanza onoraria. Quel giorno, Nelson Mandela era ancora ufficialmente un carcerato del regime razzista sudafricano, da ben 26 anni, anche se usufruiva di un ricovero in una clinica privata per motivi di salute.

Furono atti come quello di Arezzo, provenienti da tutte la parti del mondo democratico, a convincere alla fine Pretoria a liberarlo definitivamente.

Poi sappiamo come è andata: eletto presidente del Sudafrica all’insegna del sogno della “Nazione arcobaleno”, spese ogni energia per realizzarlo. Sotto i nostri occhi ricordiamo tutti lo splendido film di Clint Eastwood, “Invictus”, dove Mandela, da tutti chiamato Madiba e interpretato da Morgan Freeman, fa propria e recita la poesia di William Ernest Henley. Una poesia che traduce alla perfezione il suo essere e che dà la cifra del suo carattere: “Dal profondo della notte che mi avvolge, Buio come un pozzo senza uscita, Ringrazio qualsiasi dio esista, Per la mia anima invincibile. Non importa quanto stretto è il passaggio, Quanti castighi dovrò ancora sopportare, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima”.

Con queste parole Arezzo ricorda Nelson Mandela, “anima invitta”. Ho già dato disposizione affinché oggi la bandiera di palazzo comunale sventoli a mezz’asta.

Domenica, 1 Dicembre, 2013