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"Replica a Carrara: nessuna risposta sul tema della sicurezza. La proprietà non decide per la città"

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Nota del consigliere comunale Francesco Palazzini (Fratelli d'Italia)

“La città di Arezzo mai ha tollerato alcun padrone del vapore, tanto più se viene da fuori e vuole imporre il proprio volere a una comunità usando toni arroganti e perfino minacciosi. Apprendo con rammarico come la proprietà dell’area ex Lebole non abbia colto assolutamente lo scopo principale del mio appello, quello cioè di ripristinare le minime condizioni di sicurezza di una zona così importante e strategica. I fatti che sono seguiti alla nostra nota stampa confermano l’urgenza di agire subito per eliminare ogni fenomeno di microcriminalità che i cittadini sono costretti a subire ogni giorno. Non solo i principi costituzionali ma anche i valori di riferimento del nostro partito c'impongono il massimo rispetto per il diritto alla proprietà privata ma nessuno può pensare di 'sfregiare' una città non adempiendo ai propri doveri.

Depositeremo nei prossimi giorni un atto consiliare teso a verificare le condizioni per l’emissione di un'ordinanza sindacale che abbia due obiettivi: obbligare la proprietà a ripristinare la recinzione esterna affinché l’area risulti inaccessibile a terzi e, in subordine, se dovesse persistere un'inerzia della proprietà a provvedere direttamente alla messa in sicurezza da parte del Comune, addebitando i costi delle operazioni al soggetto privato.

Per quanto riguarda il futuro dell’area ex Lebole il mio pensiero è frutto di una semplice constatazione oggettiva dei fatti: la zona è perfettamente fruibile fin dal 2017 e se in sette anni nessun progetto è andato a buon fine e non ha registrato l’interesse di alcun investitore, dobbiamo porci delle domande e cercare tutti insieme una soluzione alternativa. La configurazione attuale dell’area non è quella originale, sono state fatte delle modifiche, anche attraverso passaggi consiliari, allo scopo di agevolare l’interesse del mercato che però non è avvenuto. La nostra proposta è quella di pensare a eventuali ulteriori modifiche riattivando un tavolo di lavoro che coinvolga la parte pubblica e quella privata.

Mal si comprendono le presunte operazioni ostative della Giunta Ghinelli che, oltre a rendere agibile l'area da tempo, ci risulta da una prima verifica che abbia concesso di pagare un'Imu agevolata per zona degradata, situazione che però non può trasformarsi in un diritto acquisito sine die ma che è tesa a favorire in ogni modo il realizzarsi di progetti concreti.

Questa amministrazione, insieme a tutti i cittadini, subisce ogni giorno i danni arrecati dallo stato di abbandono e degrado di un pezzo di Arezzo, sia a livello di sicurezza che come danno d’immagine per i flussi turistici verso il centro urbano. Se il privato non è in grado di assicurare le condizioni minime di sicurezza e uno sviluppo urgente, la maggioranza è obbligata a intervenire perseguendo tutte le strade che le normative mettono a disposizione”.

Lunedì, 25 Marzo, 2024