Dandy Days

Un' Arezzo tanto vivacemente colorata non è facile da vedere se non immaginando colori come quelli che il Dandy Days è in grado di sprigionare, dalla "tavolozza" della sua creatività, a ogni appuntamento con la Fiera dell'Antiquariato. Ad andare sotto i riflettori del VI° raduno nazionale Dandy, ideato dalle vulcaniche menti di Alessio Ginestrini e Stefania Severi, saranno proprio i colori dell'eleganza, del buon gusto nel vestire ma anche dell'armonia, dello stile e delle buone maniere che non sono mai lasciati al caso e di cui sovente si avverte la mancaza ai giorni nostri. Ad interpretare queste virtù - che per la critica più accorta configurano un originale espressione artistica ed esistenziale radicata nel dandismo ottocentesco - saranno personaggi d'altri tempi ma moderni e innovativi al tempo stesso in quanto capaci di stigmatizzare, con la giusta dose di ironia e distacco dalla realtà, l'omologazione che incombe sulla soggettività delle persone, minandone l'autenticità.

Gentlemen e ladys dalla foggia classica, tendente all'eccentrico e al retrò, con un'aria da aristocratici decaduti in tutto meno che nell'esteriorità, sempre pronti a sventolare come simbolo di una personalità ribelle e di una filosofia di vita e di bellezza che si indigna per tutto quello che di sgradevole e disarmonico si manifesta davanti agli occhi. Una sfida appassionata per migliorare il mondo o anche manifesto di una nuova avanguardia secondo alcuni, che talvolta espone i Dandy a esser bollati come individualisti egogentrici, conservatori nostalgici, o cultori di una forma ostentata e fine a se stessa ma, si sa, che "al non voler passare inosservati" un pedaggio vada sempre pagato. Per nulla scoraggiati da paladini dell'anonimato e apologhi del prét à porter, ovvero della moda per l'uomo qualunque, anzi fieri più che mai del loro modus vivendi eccoli arrivare, provenienti da ogni parte Italia, i Dandy, maestri d'eleganza dalle molteplici sembianze, curate e studiate in ogni dettaglio, alla ricerca di una perfezione estetica e ideale ai confini dell'utopia.

In città, driblando gli sguardi incuriositi di turisti e cittadini, si prenderanno il palcoscenico sfoderando, con piglio regale, giacche in doppio petto, fiori all'occhiello, fazzoletti da taschino, cappelli, baschi e bombette, cravatte, farfallini, acconciature demodè e tanto altro oltre a sfilare in percorsi storici e artistici alla scoperta di tesori nascosti ed aggirarsi, senza fare una piega come gli abiti che indossano, tra le bancarelle antiquarie, di Piazza Grande e dintorni, per fiutar traccia di oggetti antichi e rarità da aggiungere alle proprie collezioni. Ma non finisce quì poichè sono tante le iniziative alle quali i Dandy prenderanno parte nella due giorni: l'esposizione di leggendarie auto d'epoca, sport e salute con il golf, l'enogastronomia d'eccellenza, la mostra di oggetti artigianali e capi d'abbigliamento, la musica, il Dog exbhition show. E poi la consueta tavola rotonda che quest'anno approfondirà il rapporto dialettico tra Dandy e Potere cercando una risposta alla sua intima essenza nelle possibili forme del confronto, della ribellione o dell'ideale di una rifondazione estetica.

L’avventura artistica del DandyDays, nata per caso al ‘Pitti Uomo’ qualche anno fa, continua dunque e a vele spiegate. Del resto anche uno dei maggiori esponenti del Decadentismo e del'Estetismo, l'irlandese Oscar Wilde, si disse fermamente convinto che il futuro sarebbe stato nelle mani dei Dandy e, a modo suo...non era andato lontano dal cogliere nel segno!

L'intero ricavato della manifestazione sarà devoluto a Casa Thevenin" , l'istituto aretino che accoglie bambini con problemi familiari e difficoltà scolastiche e ragazze madri in situazioni di disagio.

Il Dandy Days, collaterale alla Fiera dell'Antiquariato, è realizzato col patrocinio del Comune di Arezzo, della Provincia di Arezzo, la collaborazione di "Casa Thevenin" e della Fondazione Arezzo Intour.