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“Radicali cacciati dalla festa del Pd, un partito viziato dal pensiero unico e che di democratico ha solo il nome”

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Dichiarazione di Roberto Bardelli, consigliere comunale PdL e autenticatore delle firme per i referendum promossi dai radicali

Lo spiacevole episodio accaduto agli attivisti radicali domenica sera alla festa cortonese del PD non mi ha stupito. Ha confermato ancora una volta la totale cecità di un partito che di democratico ha solo il nome.

Voglio quindi esprimere tutta la mia solidarietà e il mio affetto ad Angelo, Giusy e a tutti i ragazzi dei Radicali aretini, espressione di onestà intellettuale e libertà di pensiero, che sono incappati in questa disgustosa situazione.

La maggior parte dei politici, degli intellettuali, dei giornalisti e di tutto il vario esercito composto da cantanti, attori, presentatori e soubrette  del centrosinistra del nostro paese è fatta così: democratica a senso unico. Solo quello che fanno loro è giusto, solo quello che decidono loro è fatto bene, solo quello che pensano loro è corretto.

In pratica, una vera dittatura da pensiero unico. Per scelta personale, in qualità di consigliere comunale PDL, dal 29 giugno sono autenticatore delle firme di tutti i dodici referendum promossi dai Radicali. Certamente non sono favorevole a tutti ma a mio parere è una battaglia ed un diritto sacrosanto di tutti i cittadini poter firmare per poi poter andare a votare i vari quesiti.

Nel mio partito, il Popolo delle Libertà, nessuno, dico nessuno, dal capogruppo Francini al coordinatore D' Ettore, dall'onorevole Bianconi ai consiglieri regionali Ammirati e Mugnai, si è mai permesso di mettere bocca nelle mie scelte politiche personali, tantomeno vietarmi di fare da autenticatore fin dall'inizio di questa raccolta firme.

Ecco, ragionandoci, forse la differenza sta tutta qui, nelle parole che compongono i nomi dei due partiti: un conto è "democratico", un conto è "libertà". E non è una differenza da poco.....

 

Domenica, 1 Settembre, 2013