Gli obiettivi: “in primo luogo migliorare la qualità della città. Quindi delle case e dei quartieri, cioè dei luoghi che rappresentano la città di tutti. Poi semplificare la vita e il lavoro a cittadini, professionisti e imprese che sono chiamati a operare in prima persona perché Arezzo sia in questo modo. Terzo elemento: l’amministrazione comunale si pone al servizio di questo progetto definendo regole nuove”.
L’assessore all’urbanistica e il presidente della Commissione assetto del territorio ricordano i due strumenti adottati a distanza di pochi mesi: “a luglio la variante al Regolamento Urbanistico e adesso il Regolamento Edilizio. Due atti fondamentali sui quali si è registrata ampia convergenza in Consiglio: il voto, in entrambi i casi, è stato unanime”.
È frutto del lavoro di assessorato, uffici e Cat: “ci eravamo dati tre obiettivi - evidenzia l’assessore Gasperini - semplificazione, inserimento in un unico strumento di tutte le disposizioni aventi contenuto edilizio, incentivi alla qualità architettonica, energetica e sismica”.
“Abbiamo fatto la scelta della semplificazione e della chiarezza - commenta il presidente Alessandro Caneschi. Il Regolamento Edilizio è composto da soli 46 articoli che occupano 22 pagine. È quindi molto breve e scritto nel linguaggio più accessibile che la burocrazia e una materia tecnica come questa consentono. Inoltre un articolo è destinato a essere sviluppato per incentivare la qualità della città. Pensiamo quindi all’architettura, al miglioramento dell’efficienza energetica, all’applicazione di sistemi antisismici”.
“E gli incentivi - annuncia l’assessore Stefano Gasperini - saranno proprio in relazione alla qualità del costruito. Quindi minori oneri di urbanizzazione e la possibilità di avere a disposizione maggiori superfici. La qualità non solo esterna ma anche dell’abitazione sono per noi importanti: per questa ragione abbiamo fortemente limitato l’uso dei sottotetti”.
L’insieme di queste novità potrà determinare effetti positivi sul settore edile. “Siamo consapevoli - concludono Stefano Gasperini e Alessandro Caneschi - che la ripresa di questo comparto non è certo possibile con atti amministrativi. Quello delle costruzioni è, di norma, l’ultimo settore ad andare in crisi. I tempi del rilancio saranno quindi lunghi e connessi al futuro dell’intero sistema economico locale. Ma noi vogliamo fare la nostra parte, rendendo i regolamenti del Comune non un fattore di rallentamento ma di accelerazione della ripresa”.