Visita di Oreste Giurlani, presidente dell’Unione Nazionale Comuni Enti Montani, all’InformaGiovani. Giurlani ha compiuto un primo monitoraggio dell’attività dell’infopoint Giovanisì attivo dal mese di luglio presso la struttura di Piazza Sant’Agostino.
Giovanisì nasce come progetto della Regione Toscana per dare un concreto sostegno ai giovani ai fini della loro crescita civile, sociale e culturale. Il progetto si articola in sette macro-aree: casa (grazie a Giovanisì sono disponibili contributi all’affitto), tirocinio (la Regione Toscana co-finanzia l’emolumento che la legge ha reso obbligatorio anche per i tirocinanti rendendo meno oneroso per le imprese questo genere di contratto d’impiego), fare impresa (aiuti all’imprenditorialità giovanile nel momento in cui chiede accesso al credito), lavoro (incentivi alla stabilizzazione dei contratti), studio e formazione (finanziamenti per borse di studio e prestiti d’onore per percorsi formativi di alta specializzazione), servizio civile regionale (433 euro mensili per 12 mesi), mobilità internazionale. La fase operativa di queste molteplici attività viene gestita attraverso 21 infopoint sparsi nel territorio regionale, uno di questi è ad Arezzo mentre in provincia ce n’è un altro a Sansepolcro. Il personale del punto informativo aretino è stato adeguatamente formato e da luglio ha già seguito, con percorsi personalizzati, 50 giovani al mese che si sono accostati a Giovanisì con l’intento di usufruire delle sue molteplici possibilità.
“Intanto una buona notizia – ha esordito Giurlani – anche per il 2013 la Regione Toscana ha confermato a bilancio gli stanziamenti per il progetto. Laddove il governo nazionale è latitante sul tema politiche giovanili, la Toscana sta compiendo un grande sforzo progettuale ed economico. I 21 infopoint della regione sono coordinati in parte da Anci e in parte da Uncem. Arezzo, per le caratteristiche montane del suo Comune, rientra in questa seconda situazione. Ed ecco spiegato il motivo della mia presenza. Cosa abbiamo pensato di fare come Uncem? Intanto, abbinare Giovanisì ai preesistenti sportelli Informagiovani. Esiste la possibilità di avere tutte le informazioni necessarie tramite internet. Ma un contatto diretto con personale formato e motivato ci è sembrata la soluzione migliore anche perché Uncem ha a che fare con territori dove la copertura internet non sempre è esistente e se esistente, rapida. A questo punto lo sportello necessita di una governance adeguata. Invito perciò il Comune di Arezzo ad agire in una duplice direzione: da un lato fare conoscere alle realtà economiche locali Giovanisì e stimolare le imprese, anche le più piccole, a sfruttarne le offerte. Penso ad esempio ai tirocini formativi. In secondo luogo, a porsi a punto di riferimento di un’area vasta. Visto infatti che in provincia solo la Valtiberina è coperta con lo sportello di Sanseplocro, l’infopoint Giovanisì del capoluogo può porsi come punto di riferimento per i giovani della Valdichiana, del Valdarno e del Casentino che magari nelle loro città di residenza possono trovare un primo filtro informativo prima di arrivare ad Arezzo”.
Invito accolto dall’assessore alle politiche giovanili Marco Donati: “l’amministrazione ci crede: crede sia all’InformaGiovani, risultato di uno straordinario investimento che ha prodotto la bellissima sede attuale e la sua efficiente organizzazione, che a Giovanisì. Ci candidiamo volentieri a diventare punto di riferimento del territorio provinciale di questo progetto della Regione Toscana che apre ai giovani, per il loro futuro, tante occasioni”.
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Progetto Giovanisì: tante opportunità per i giovani
A InformaGiovani la visita di uno dei coordinatori regionali Oreste Giurlani
Giovedì, 1 Novembre, 2012