Con il rilascio e il rinnovo della carta d’identità è possibile adesso, da maggio, per i cittadini manifestare il proprio consenso o diniego alla donazione di organi. Tale manifestazione è una facoltà e non un obbligo e comparirà sul retro del documento.
Pertanto l’interessato, ovviamente maggiorenne, ove desideri esprimere, all’atto del rilascio o rinnovo della carta d’identità, il suddetto consenso o diniego, potrà formalizzare tale volontà presso il competente ufficio comunale sottoscrivendo la relativa dichiarazione. L’ufficiale d’anagrafe dovrà riportare l’informazione fornita all’interno della procedura per l’emissione o rinnovo della carta. Il dato così acquisito è inviato telematicamente al Sistema informativo dei trapianti, questo ne consente l’immediata consultazione da parte dei centri di coordinamento regionali.
Nel caso in cui il cittadino intenda modificare la volontà precedentemente espressa, si dovrà recare presso la ASL di appartenenza oppure, limitatamente al momento del rinnovo del documento d’identità, all’ufficio anagrafe del Comune, ricompilando l’apposito modulo.
L’assessore Stefania Magi: “già molti Comuni hanno aperto questa strada. La donazione di organi e di tessuti rappresenta un atto di solidarietà verso il prossimo, un segno di grande civiltà. Il trapianto rappresenta un’efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione per patologie non altrimenti curabili. Grazie al progresso della medicina e all’esperienza acquisita nel settore, il trapianto garantisce al paziente una buona aspettativa di vita. In Italia si è raggiunto un ottimo livello di professionalità nell’ambito dei trapianti di organi in termini di interventi realizzati, qualità dei risultati e sicurezza delle procedure. Una dichiarazione anticipata del soggetto solleva inoltre da un ulteriore carico emotivo i familiari: sono momenti difficili, specie quando si chiede se c’è la volontà di donare gli organi nello stesso momento in cui si comunica la morte cerebrale della persona cara. L’atto in sé del trapianto diventa per i familiari un elemento di grande consolazione”.
“L’evento morte – ha sottolineato Patrizia Bobini, responsabile trapianti della Asl – è sempre stato lasciato in disparte dalla nostra cultura. Questa innovazione consente invece di riflettervi adeguatamente. È chiaro che dichiarazioni anticipate agevolano il compito degli operatori sanitari che spesso sentono dire dalle famiglie, come motivo per rifiutare l’espianto di organi: non ne abbiamo mai parlato”.
“L’associazione italiana donatori di organi – ha concluso Alessandro Agnelli di Aido – è nata 42 anni fa con lo scopo di sensibilizzare sul tema. La Toscana, a proposito di sensibilità, ha il primato europeo per donazioni di organi e tessuti, un primato che siamo intenzionati a mantenere e implementare perché nonostante numeri confortanti restano migliaia le persone in lista di attesa. Chiunque può diventare donatore di organi, anche le persone anziane tant’è che l’età media dei donatori è alta: 68 anni”.