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Il pranzo di Natale: “per un nuovo welfare di 365 giorni”

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Sottochiesa di Piazza Giotto da mezzogiorno e mezzo / l'una

Comune di Arezzo, cooperativa Agorà e Caritas, in collaborazione con tutte le categorie economiche (Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Ascom e Confesercenti) e i comitati giovanili dei quartieri della Giostra, organizzano il tradizionale pranzo di Natale destinato ad allietare i più bisognosi, e non solo, durante la festa. Appuntamento in Piazza Giotto, nel sottochiesa, da mezzogiorno e mezzo / l’una. Gli inviti possono essere ritirati alla Caritas o presso il Servizio Sociale del Comune di Arezzo ma chiunque sarà il benvenuto.
“Ogni anno - dichiara l'assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia De Robertis - il pranzo assume un valore diverso perché purtroppo i problemi crescono e la città ha l'obbligo di dimostrarsi sempre più sensibile. Ovviamente, la sensibilità non deve esserci esclusivamente a Natale ma, inutile nasconderlo, è un giorno particolare in cui ci si sente più soli. Partiamo dal Natale per creare una nuova speranza e un nuovo welfare tutto l'anno. Sono anni che sorridiamo insieme a chi partecipa al pranzo e usciamo da questa esperienza arricchiti dalla loro umanità”.
Don Giuliano Francioli della Caritas: “io vi chiedo di smettere di chiamare la Caritas un'associazione, è il dna della chiesa cattolica e dell'essere cristiano. Essa è costituita da persone che assumono la sfida delle nuove povertà per dare un segno di prossimità e vicinanza a chi vive nella miseria. Questi ultimi hanno purtroppo due soluzioni davanti: o l'abbandono totale, ecco i casi di suicidio, o la disperazione che rischia di sfociare in violenza. Una chiesa deve cominciare a porsi tali problemi. Approfittiamo allora di questi momenti belli, di solidarietà, e ricordiamo che chi vive oggi una condizione difficile, di cui si vergogna, in passato ha magari vissuto in condizioni di normalità. E sopratutto trasmettiamo loro un po' di sorriso”.
Valerio Mennini di Agorà: “tutte le imprese sociali devono collaborare a questi progetti. Il tutto per ridurre il disagio sociale che purtroppo avanza. Quello della solidarietà deve essere un motore acceso tutto l'anno”.
Andrea Sereni di Cna ha sottolineato come il sostegno oggi è necessario anche per artigiani che dopo aver cessato la loro attività rischiano di avvicinarsi pericolosamente a soglie di povertà sconosciute mentre Giorgio Del Pace di Cia ha detto che l'agricoltura sta diventando una sorta di settore rifugio per ex commercianti ed ex artigiani. Cristiano Beligni di Confcommercio ha raccontato di avere incontrato nel corso di quest'anno commercianti che contavano di ripetere l'esperienza del pranzo di Natale: “stamani ho così portato sei scatoloni di regali alla Caritas destinati ai bambini che parteciperanno al pranzo”.
Regali che saranno impacchettati dai ragazzi dei comitati giovanili dei quartieri che aiuteranno anche ad apparecchiare e a servire ai tavoli dando un'ulteriore tocco di gioia all’occasione.

Sabato, 1 Dicembre, 2012