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Piervenanzi: marcia indietro della Rai

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Dichiarazione di Fabrizio Piervenanzi, Presidente Commissione Sviluppo Economico, Attività Produttive e Turismo

Prendo atto del comunicato ufficiale della Rai che chiarisce e ridimensiona i giusti timori  espressi dal mondo delle imprese: "La Rai non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer''. E' quanto precisa l'azienda dopo un confronto con il ministero dello Sviluppo, che si è svolto questa mattina, aggiungendo che ''la lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce al canone speciale dovuto nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori, fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti'' abbiano già pagato per il possesso di uno o piu' tv.
''Cio' quindi - precisa ancora la Rai - limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (Bbc) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone''. ''Si ribadisce pertanto - conclude la nota di Viale Mazzini - che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore''.
Già ieri la Rai aveva chiarito che ''le lettere inviate non si riferiscono al canone ordinario (relativo alla detenzione dell'apparecchio da parte delle famiglie) ma si riferiscono specificamente al cosiddetto canone speciale, cioè quello relativo a chiunque detenga - fuori dall'ambito familiare (es. imprese, società, uffici) - uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezioni di trasmissioni radiotelevisive''.

Mercoledì, 1 Febbraio, 2012