Tu sei qui

“Il Pd, partito dell'Italietta incoerente”

Share button

Dichiarazione dei consiglieri comunali Marco Tulli (Sel), Roberto Barone (Idv):

La città sta subendo una dimostrazione di arroganza da parte del Pd che procede imperterrito in dimostrazioni da delirio di onnipotenza. Roberto Barone ha chiesto di aderire alla campagna Obbedienza Civile e a tutte le azioni utili a eliminare l' “adeguata remunerazione del capitale investito”. È tornato dunque in Consiglio Comunale un bel dibattito che chiedeva il riconoscimento della volontà popolare uscita dal referendum di 13 mesi fa e di tornare a una gestione pubblica dell’acqua, indirizzo peraltro sanzionato dalla sentenza di questi giorni della Corte Costituzionale.
Crediamo che dinanzi al voto di astensione dei consiglieri comunali del Pd il sentimento prevalente in chi sta dalla parte dei cittadini, con coerenza, da 10 anni, quando cominciammo a raccogliere firme per la ripubblicizzazione dell'acqua, sia di stanchezza civile. Ma come si fa a fare dell'incoerenza un valore? Noi abbiamo vinto un referendum che qualcuno continua a lasciare lettera morta: questo qualcuno era salito sul carro del vincitore con prontezza sospetta, poi ha fatto naufragare una commissione comunale, questo qualcuno non ha sentito ora l'obbligo morale di aderire alla campagna Obbedienza Civile che nel nome stesso porta i crismi della civiltà, culturale, politica e giuridica. Basta con la solita Italietta dove tutto si può contraddire, sminuire, annacquare, compresa la volontà del 90% del popolo italiano! Ecco il partito che regge le sorti della città: mai con il coraggio di dare corso ad azioni forti e coerenti con le norme più avanzate dell'ordinamento.
Che dire poi dell'astensione sull'atto di indirizzo di Marco Tulli che chiedeva al Sindaco di farsi promotore di una modifica dello statuto di Coingas entro quest’anno per ridurre a 3 i componenti del consiglio di amministrazione e le indennità percepite di almeno il 60%? Coingas non è una società operativa, è senza dipendenti ma i membri del suo consiglio di amministrazione ci costano circa 110.000 euro all’anno. Un poltronificio sul quale il Pd ha preferito astenersi, magari perché questo poltronificio è occupato in toto da suoi rappresentanti: 5 su 5, tanto per non farsi mancare nulla.
Ribadiamo: ecco il partito di maggioranza. A cui ha pensato di riaggregarsi Dringoli che evidentemente si trova a suo agio con questi compagni di avventura.

 

Domenica, 1 Luglio, 2012