“Blocco degli investimenti, sostanziale stop al turn over, 5 milioni di euro in meno di trasferimenti statali per il nostro Comune. Stiamo attraversando una fase estremamente critica per gli enti locali. Il bilancio può e deve essere occasione e strumento per ridefinire i servizi ai cittadini, affermare una nuova scala di priorità, riorganizzare l’Ente. Il Pd attiverà un ‘laboratorio amministrativo’ per definire e condividere proposte”. Ancora Matteo Bracciali, capogruppo Pd: “vogliamo collaborare a delineare strategie ampie che possano sostenere l’Amministrazione Fanfani. La situazione è di tale gravità che rischia di avere poco senso il dibattito su un punto in più o in meno di un’imposta. Il bilancio deve servire a ridisegnare l’Amministrazione”.
E la consigliera Pd, Barbara Bennati, Presidente della Commissione bilancio, ha annunciato la presentazione di un atto d’indirizzo del gruppo alla prossima seduta di Consiglio: “proponiamo di costruire il bilancio preventivo con rigore ed equità, attuando politiche di contenimento della spesa e di risparmio. In una parola avviare une vera e propria "spending review", letteralmente "revisione della spesa", uno strumento economico che mira ad intervenire in maniera chirurgica sui vari capitoli di bilancio, contrapposto alla logica dei famosi tagli lineari di tremontiana memoria. Siamo consapevoli che questa non sarà la chiave di volta per la costruzione del bilancio in quanto ci sono alcune variabili difficilmente contenibili, una per tutte la componente del costo da lavoro dipendente. Si tratta però di un modo di agire che una sana e corretta amministrazione deve seguire”.
Per il gruppo consiliare Pd ci sono alcune opportunità che vanno colte: “le disposizioni in materia di liberalizzazioni possono rappresentare un’opportunità per la riduzione dei costi ad esempio nell’acquisto dei servizi, oppure le norme sulle semplificazioni hanno un effetto sui carichi di lavoro e sui costi di processi e procedimenti”
Per il Pd è fondamentale anche la battaglia contro l’evasione fiscale. Barbara Bennati: “un fenomeno che non solo compromette pesantemente i conti pubblici ma genera situazioni di profonda ingiustizia e disagio sociale. Tutto questo attraverso un puntuale piano di azioni con l’indicazione della destinazione d’uso di quanto recuperato ad iniziative per esempio legate alla cultura e al turismo, volani determinanti per il rilancio economico della città”.
Infine il fisco: “riteniamo che sia una scelta responsabile modulare l’addizionale irpef in base alle fasce di reddito e se necessario ritoccare l’IMU senza però gravare sulle prime case ma spostando il carico sulle seconde abitazioni”.
