Tu sei qui

Oro: incontro promosso dalla Commissione Consiliare

Share button

A palazzo comunale, istituzioni e mondo della produzione

Si è svolta presso la sala Giostra del Saracino di palazzo comunale la Commissione Consiliare Attività Produttive presieduta da Fabrizio Piervenanzi, riunita per mettere attorno allo stesso tavolo le istituzioni e i produttori del settore orafo. Tra i partecipanti: l’onorevole Donella Mattesini, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca, i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali orafe.
Non mancavano certo gli argomenti all’ordine del giorno: le azioni criminali che hanno colpito alcune aziende, la difesa delle imprese che operano e rischiano all’interno della legalità, la questione dei Compro oro ai quali i cittadini si rivolgono per avere soldi in cambio di preziosi.
“Il significato dell’incontro – ha precisato Fabrizio Piervenanzi – riposa nell’esigenza di dare un supporto alle aziende del settore per eccellenza dell’economia locale, alla luce dei recenti episodi di cronaca. Come Comune, intendiamo in un certo senso istituzionalizzare questa opera di sostegno a favore di chi con sacrificio e difficoltà mantiene in vita le proprie aziende e dà lavoro a migliaia di addetti. Poi c’è un altro aspetto che deve coinvolgere in qualche modo la sensibilità della politica, ovvero l’attenzione che dobbiamo dare a quei cittadini che si privano di un oggetto prezioso pur di avere soldi da spendere per le prime necessità. E arriviamo così alla questione dei ‘Compro oro’. I numeri sono preoccupanti, da un’inchiesta di pochi mesi fa leggiamo che sono 7 i miliardi di euro che girano attorno a questi esercizi tra i quali uno su due nasconderebbe attività illecite. La Commissione vuole mettersi a disposizione per recepire le istanze e le idee di chi lavora nel settore coinvolgendo Consiglio Comunale e amministrazione per ogni aspetto che rientra nelle competenze comunali”.
Altri numeri e aspetti li ha offerti il Presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca: “quando si parla di Arezzo è inevitabile pensare alla città dell’oro, anzi questa caratteristica andrebbe enfatizzata maggiormente. Ce lo conferma un dato incontrovertibile: al 22 novembre 2012 erano 1358 le imprese del settore, Arezzo è il primo distretto italiano. Per cui il sistema va difeso, come Camera di Commercio ci assumiamo questo compito, vorremmo farlo assieme agli altri attori istituzionali. Le problematiche sono varie, dalla marchiatura dei gioielli alla ‘tracciabilità’ stessa delle imprese, un concetto che sta cominciando a farsi strada e che consente al cliente di conoscere subito il valore base dell’oggetto che acquista. Oro è cultura per cui attendiamo con ansia l’apertura dell’area del palazzo di Fraternita destinata a ospitare esposizioni permanenti di questa nostra arte sull’esempio della mostra che si è tenuta in occasione della visita del papa. E quando si parla di legalità, il concetto va interpretato a 360 gradi, non si può ammettere e accettare che operai italiani perdano il lavoro perché continuano a fiorire laboratori nei sottoscala che violano ogni tipo di norma. I controlli del Comune qui devono essere serrati”.
“Il Parlamento italiano è impegnato in una sorta di ‘sessione oro’ – assicura l’onorevole Donella Mattesini. Mi sia consentita questa battuta visti i tanti temi all’ordine del giorno: le leggi sulla gemmologia, sulla regolamentazione del mercato orafo, sui ‘Compro oro’. Mi auguro che questi temi di cui ci stiamo occupando, arrivati a momenti diversi dell’iter legislativo, trovino l’approvazione definitiva nel corso di questa Legislatura. Sulla gemmologia e il mercato dell’oro c’è già stata l’approvazione da parte della Camera per cui attendiamo con fiducia la lettura che farà il Senato di questi testi di legge. Sui ‘Compro oro’ l’impegno assunto dalla Commissione Attività Produttive della Camera è di approvare la legge entro Natale. I suoi punti qualificanti sono: difesa del cittadino, rafforzamento della professionalità di chi lavora e garantire la legalità in tutti i suoi aspetti. Dietro questo fenomeno in effetti le problematiche sono varie. Alcuni giorni fa, ad esempio, mi è stato fatto notare dalle forze dell’ordine che pochissimi di questi esercizi a livello nazionale hanno contratti con agenzie di vigilanza. Eppure tengono oro e denaro in quantità rilevanti. Com’è che si sentono così sicuri? Evidentemente, accanto a chi fa questo mestiere in maniera onesta, c’è chi invece lo sfrutta per mascherare riciclaggio, usura e ricettazione. In virtù del momento attuale, con i cittadini costretti dalle difficoltà a rivolgersi ai ‘Compro oro’ per vendere beni di famiglia, vi confluiscono 300 tonnellate all’anno del prezioso metallo. Come ricondurre il fenomeno lungo i binari della legalità? Certamente lo strumento per eccellenza, accanto all’applicazione delle norme anti-riciclaggio, deve essere la tracciabilità delle operazioni che si compiono dentro i negozi che oggi non sono tenuti a rilasciare neanche una ricevuta”.

Giovedì, 1 Novembre, 2012