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La nuova tassa occulta di Nuove Acque

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Dichiarazione del consigliere comunale Daniele Farsetti (MoVimento 5 Stelle)

“Inaccettabile la nuova tassa occulta applicata da Nuove Acque agli utenti”. Così il consigliere del MoVimento 5 stelle, Daniele Farsetti, esordisce nell’ultima interrogazione presentata in Consiglio Comunale. “Il gestore si prepara in questi giorni a riscuotere due fatture da 2,371 milioni di euro mediante un adeguamento retroattivo della tariffa di depurazione, aumentandola di 25 centesimi per metro cubo consumato nel corso del 2012 alle utenze ‘depurate’ che, per una famiglia media, significa spendere ulteriori 40 euro annui (in aggiunta ai consumi correnti). Una ulteriore penalizzazione a nostro giudizio illegittima e non dovuta. Gli amministratori locali, a differenza del deposito cauzionale, erano stati avvertiti per tempo, a fine settembre, della questione ma hanno preferito non prendere posizione.

In pratica Nuove Acque spa addebita la voce ‘Partite pregresse 2009/2011 rata 1’ e che tale addebito, stando a ciò che viene riportato nella fattura, sarebbe dovuto al rispetto e in ottemperanza di quanto previsto dalla delibera n. 643/2013 dell’AEEGSI (Autorità per l’energia elettrica il gas e il servizio idrico) e del decreto del direttore generale di AIT n. 39 del 30/06/2014 e quindi, in conseguenza di ciò, la Società Nuove Acque procede al recupero addebitandolo agli utenti i cui scarichi risultavano depurati nel 2012, applicando loro, di fatto, un aumento retroattivo di 0,25 euro per ogni metro cubo consumato e quindi depurato.

Va però sottolineato - precisa Daniele Farsetti - come il 6 ottobre scorso, con apposito comunicato, la stessa Autorità per l’energia elettrica e il gas ha definito non corretto tale addebito. Inoltre nello stesso comunicato si rammenta che è fatto divieto ai gestori di richiedere all’utenza importi per conguagli pregressi non espressamente deliberati dall’ente di ambito entro l’aprile 2012.

La giurisprudenza considera comunque illegittimi - prosegue il consigliere pentastellato - gli adeguamenti tariffari ex-post, ovvero la legge non consente aumenti retroattivi delle tariffe, come già dimostrato dalla sentenza n. 4892/2010 del TAR Toscana (successivamente confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 3920/2011)”.

Siamo quindi in presenza di un atto, a giudizio del MoVimento 5 Stelle, che è non corretto nella tempistica, deliberato a giugno 2014 mentre il termine ultimo era l’aprile 2012. Non corretto nemmeno nel merito perché, come ha definito l’Autorità per l’energia elettrica e il gas nel proprio comunicato, il riferimento all’articolo 31, comma 1, dell’ allegato A del MTI della deliberazione AEEGSI 643/2013/R/idr non è riferibile ai canoni di depurazione del 2012 ma, viceversa, le partite pregresse in questione sono riconducibili a partite di costo afferenti il vecchio metodo di calcolo, ovvero il metodo normalizzato vigente sino al 2012 sul quale non è possibile chiedere somme pregresse.

“Abbiamo chiesto - conclude Farsetti - al Comune di Arezzo di opporsi in ogni forma a questo ulteriore addebito e di sostenere la meritoria azione del Comitato acqua pubblica che sta aiutando i cittadini a opporsi a questo ulteriore costo. Dall’assessore Romizi solo però generiche consultazioni con gli altri sindaci in una riunione indetta il 3 dicembre, a tempo ormai ampiamente scaduto circa gli addebiti che, viceversa, costringono gli utenti a pagare entro fine mese. Della serie chiudiamo la stalla quando i buoi sono già scappati”.

Sabato, 1 Novembre, 2014