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Novecento. Tensioni e figura: la nuova grande mostra alla Galleria di Piazza San Francesco

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Inaugurazione domenica 4 marzo alle 17,30

Inaugurazione domenica 4 marzo alle 17,30 della mostra Novecento. Tensioni e figura, esposizione di grande pregio che celebra i maestri figurativi italiani. Appuntamento alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Piazza San Francesco per quella che costituisce la prima tappa di un progetto culturale a 360 gradi perseguito dall’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Pasquale Macrì e che abbraccia estetica, musica, filosofia, letteratura, teatro.

Non solo. Con la mostra curata da Fabio Migliorati, la stessa sede espositiva si presenterà rinnovata, con tanto di taglio del nastro del Sindaco Giuseppe Fanfani, e pronta per un percorso di eventi interdisciplinari che intendono condurre la cittadinanza ad altri modi di guardare l’arte, di stare di fronte a un’opera, di viverla. Potrebbe dirsi “didattica informale”. Oltre trenta artisti, per quasi quaranta opere, a rivestire i due piani dell’edificio, ora bell’esempio di white box contaminato. Orari: dal mercoledì alla domenica e festivi 11.00 / 13.00 − 16.00 / 19.00. Fino al primo maggio.

Novecento. Tensioni e figura si muove nell’ambito della prima figurazione italiana del secolo XX: evocativa e volutamente non scientifica. Da Giacomo Balla a Renato Guttuso. E in mezzo Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Mario Sironi, Ardengo Soffici. Alcuni capolavori: Giacomo Balla (Luce nella luce, 1928), Giorgio de Chirico (Cavallo e cavaliere, 1929; L’addio dell’amico che parte all’amico che resta, 1950), Giorgio Morandi (Natura morta, 1930), Alberto Savinio (La famille, 1930), poi una maternità di Sironi, un paesaggio di Soffici, Viani del 1918, infine Afro e Magnelli figurativi.

Scrive Migliorati in catalogo (edizioni Forma): «le Tensioni sono quelle del primo Novecento: si tratta di un’espressività in qualche maniera pacata, sazia, che si declina in placido messaggio di bellezza. Le Tensioni si avvertono intorno alla figura umana che non si organizza nell’espressività astratta. L’esposizione muove da pratiche pre-futuriste e paesistiche, entro confini metafisici e plastici, a distanza da intuizioni pre-surrealiste. Novecento. Tensioni e figura è un magico contributo all’arte della figura, ormai in stile storico, nel tentativo di manifestare l’esercizio del sentire italiano».

La mostra raggiungerà in settembre Bagno a Ripoli, Firenze, esempio dell’aretinità pittorica trecentesca per l’oratorio di Santa Caterina, affrescato da artista aretino su incarico di committente aretino (quel Benedetto Alberti, il quale, nella seconda metà del XIV secolo, sceglie dal testamento Spinello di Luca Spinelli).

Giovedì, 1 Marzo, 2012