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No al regolamento comunale: difendiamo i servizi educativi per l'infanzia

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Nota delle consigliere comunali Donella Mattesini e Valentina Vaccari (Pd)

Il Comune, con l'assessora Lucia Tanti, propone un nuovo regolamento sui servizi educativi per l'infanzia, suscitando forti preoccupazioni. Questo tentativo di modificare i criteri di accesso riguarda soprattutto la considerazione dei nonni nel processo di assegnazione dei punteggi. La storia ci insegna che ogni volta che il centrodestra assume il controllo del Comune, i servizi educativi vengono indeboliti e depotenziate le figure dei genitori e dei docenti. Questi ultimi inoltre si lamentano di una formazione di scarsa qualità. Nel 2006, la giunta Fanfani riuscì a eliminare una lista di attesa di 150 bambini attraverso un processo di concertazione che coinvolse attivamente tutti i soggetti interessati, dalla cooperazione sociale ai privati che gestivano servizi educativi.

Tuttavia, il recente tentativo di modifica del regolamento presenta una netta regressione. L'idea di non attribuire punteggio ai bambini con nonni sani sembra disconoscere il ruolo essenziale del nido nell'ambito educativo. Il Comune confonde affettività e percorso, penalizzando quei bambini che, essendo spesso figli unici, traggono benefici significativi dalla frequentazione delle strutture.

L’assessora Tanti, agendo senza alcun confronto con il personale docente, i genitori, il terzo settore e gli altri soggetti operanti, compie una scelta discutibile sia nei contenuti che nel metodo che rischia di escludere ingiustamente alcuni bambini dai servizi educativi,  compromettendo il loro diritto all’istruzione in un percorso di crescita tra pari.

In conclusione, riteniamo che il Comune debba impegnarsi a incrementare i servizi educativi anziché sostituirli con soluzioni come l'affidamento ai nonni. L'infanzia merita investimenti concreti: nuovi nidi, mense di qualità e un supporto effettivo alle famiglie. La politica dei punteggi basati sulla presenza dei nonni deve essere riconsiderata per garantire un accesso equo e inclusivo. A questo proposito, il Partito democratico ha lanciato una campagna change.org per la raccolta firme contro il regolamento che in due giorni ha già superato le 500.

                                                                                                           

Martedì, 30 Gennaio, 2024