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"No al deposito cauzionale di Nuove Acque"

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Dichiarazione del gruppo consiliare Popolari per Arezzo

I popolari per Arezzo giudicano iniquo, inaccettabile ed arrogante il provvedimento unilateralmente deciso da Nuove Acque Spa di far pagare un deposito cauzionale a tutela dei consumi e del pagamento delle già salate bollette dell’acqua.

Iniquo perché vengono fatte pagare agli utenti che correttamente e diligentemente hanno sempre pagato e che alla fine finiranno per pagare per coloro che invece non ottemperano alle scadenze e ai pagamenti. Oltre tutto sembra che si vada a creare con risorse degli utenti una sorta di fondo svalutazione crediti che non può essere accollato ai consumatori e ai cittadini, specie virtuosi, più in generale. Quali azioni ha posto in essere la società per addivenire al recupero dei crediti inesigibili? Quale la loro composizione per annualità di riferimento e per distribuzione territoriale dell’utenza morosa? In altri termini, dove si concentra statisticamente l’utenza più morosa e cosa hanno fatto i singoli enti locali di riferimento per supportare, con le necessarie politiche sociali, le famiglie cui eventualmente fanno capo queste morosità? Cosa ha fatto, invece, per altra via, la società Nuove Acque per intervenire in queste situazioni, qualora abbiano avuto alla base importanti motivazioni socio-economiche? Perché una parte dei cospicui utili d’esercizio che ogni hanno vengono conseguiti dalla società e solo in minima parte distribuiti ai comuni soci non vengono destinati a costituire un fondo a copertura delle utenze morose risultate inesigibili, invece discaricare sui soliti cittadini adempimenti il rischio d’impresa del partner privato o i problemi sociali degli altri?

Inaccettabile perché deciso senza il consenso dei soci, specie quelli di parte pubblica che non hanno conoscenza alcuna di questa misura assurda. Allora è necessario sapere se questa misura è stata assunta dal CDA, dove sono rappresentati i soci pubblici o più semplicemente dalla direzione amministrativa. Nel primo caso sarà opportuno chiedere ragione ai rappresentanti di riferimento del comune di Arezzo, con urgenza, del loro comportamento e del loro operato.

Arrogante perché viene calato senza alcun confronto alcuno in pieno periodo estivo, magari nella speranza di farlo passare sotto traccia.

Insomma i Popolari per Arezzo chiedono l’immediata sospensione del provvedimento e un tempestivo confronto con l’Amministrazione Comunale di Arezzo, anche perché detto provvedimento non è imposto in modo coercitivo da alcuna norma ma suggerito da una delibera di Ambito Territoriale.

 

Martedì, 1 Luglio, 2014