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“Nessun saluto, nessun omaggio a Gianfranco Fini”

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Nota del gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

Domani 13 settembre il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini renderà saluto alle autorità cittadine nella sala consiliare del Comune di Arezzo. Il MoVimento 5 Stelle NON CI SARÀ.

Non vogliamo ricevere nessun saluto né rendere alcun omaggio a uno degli uomini che ha governato l’Italia negli ultimi venti anni e che è responsabile politico dello stato in cui versa il paese. Insieme al suo sodale Silvio Berlusconi ha condiviso il potere in uno dei periodi più bui della storia repubblicana e, senza esitare, ha sottoscritto tutte le leggi vergogna a uso del “cavaliere”.

Un uomo che governa un Parlamento di nominati e pregiudicati che ormai è usato come termine di paragone per il disprezzo che il popolo italiano nutre verso la politica. Non ci interessano le parole di chi ha ridotto in questo miserevole stato la nazione e adesso si vuole accreditare come padre nobile delle istituzioni.

Riteniamo ipocrita il circo di reciproci salamelecchi tra gli amministratori locali, Sindaco in testa, che quotidianamente e a gran voce lamentano i tagli e le male politiche del Parlamento e del Governo, per giustificare le mancanze della propria azione di governo, salvo poi pavoneggiarsi di fronte al potente di turno dimenticando tutto il resto.

Ingiustificabile accogliere con la fanfara chi costringe i Comuni a districarsi tra legislazioni sempre più inique e incomprensibili, tagli drammatici ai trasferimenti, che equivalgono a diminuzione di servizi per i cittadini, e che hanno portato gli enti locali sull’orlo del collasso quando di tagli ai privilegi, di cui gode anche Gianfranco Fini, non abbiamo visto nemmeno l’ombra.

In ultimo non vogliamo incontrare chi non rispetta nemmeno la volontà degli italiani espressa con una proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da 350.000 firme raccolte in pochi giorni, nel lontano 2007, dagli allora amici di Beppe Grillo che chiedevano e che tutt’oggi chiedono che il Parlamento la discuta e che si compone di tre semplici articoli: l’ineleggibilità al Parlamento dei condannati per reati penali in via definitiva e per quelli di primo e secondo grado con processo in corso; ripristino delle elezioni dirette dei candidati attraverso la preferenza unica (come richiesto con referendum del 1991); introduzione di un tetto massimo di mandati ai parlamentari: 10 anni, poi si torna al lavoro precedentemente svolto.

 

Sabato, 1 Settembre, 2012