In un’epoca in cui la scuola rischia di essere vista solo attraverso voti e performance standardizzate, l’Istituto Comprensivo Cesalpino di Arezzo rilancia con una visione profonda e coraggiosa: quella di un’educazione che respira musica, danza, arte e comunità. Il “Cesalpino Festival”, rassegna che coinvolge 1300 studenti, 12 location e oltre 30 spettacoli, è molto più di una serie di eventi scolastici: è un manifesto vivente del potere trasformativo della creatività e del valore del territorio.
Ricchissimo il programma. Il 4 giugno 2025, nella Terrazza San Donato della Provincia di Arezzo, andrà in scena Sogno d’Estate, concerto celebrativo dedicato ai 500 anni dalla nascita di Andrea Cesalpino, medico, botanico e filosofo cui è intitolata la scuola. Un’occasione per intrecciare memoria, arte e bellezza in un contesto aperto alla cittadinanza. L’evento sarà introdotto da una performance di tableaux vivants curata da due classi di prima media: una scelta simbolica e potente che unisce arte visiva e performance, trasformando i giovanissimi studenti in veri e propri custodi della memoria storica. Il concerto, diretto dal maestro Massimo Melani, vedrà l’orchestra della scuola esibirsi in un repertorio che abbraccia Jenkins, Rota, Sting e composizioni originali. Musica come linguaggio universale, capace di attraversare epoche e culture, e qui proposta in una location emblematica: la terrazza affacciata sulla città, come un ponte tra generazioni.
Il 5 giugno, al Teatro Tenda, va in scena Suoni di Pace, spettacolo corale frutto di sei mesi di lavoro e riflessione. Sul palco, le classi di prima, seconda e terza media dell’indirizzo musicale uniscono musica, teatro e canto in una proposta artistica dal forte messaggio etico. I testi, ispirati a Tich Nath Hanh e Stefano Mancuso, sono una chiamata alla consapevolezza: un inno alla pace, alla natura, al rifiuto della violenza. Suoni di Pace non è solo uno spettacolo: è un esercizio collettivo di empatia e immaginazione, che insegna ai ragazzi a guardare oltre se stessi e a interrogarsi su ciò che conta davvero.
Il terzo spettacolo di venerdì 6 giugno, ambientato nella suggestiva Fortezza Medicea, vede protagonisti 150 studenti e si ispira a Le città invisibili di Italo Calvino. Un testo scritto dai ragazzi stessi, nato da suggestioni ed emozioni, che racconta la città non solo come luogo fisico, ma come spazio dell’anima, proiezione dei desideri e dei sogni. I costumi e le scenografie, realizzati in percorsi di PCTO da studenti delle scuole superiori, mostrano come la collaborazione tra ordini di scuola possa generare progetti autentici, multidisciplinari, immersivi.
“Il Cesalpino Festival rappresenta perfettamente l’idea di scuola che vogliamo sostenere ad Arezzo: una scuola che educa alla bellezza, all’impegno, alla partecipazione. Il Comune è orgoglioso di essere al fianco di un progetto che unisce cultura, educazione e comunità, e che mostra quanto la scuola pubblica possa essere generativa di futuro - ha dichiarato il vicesindaco Lucia Tanti. - In un tempo che chiede sempre di più a giovani e adulti di essere resilienti, creativi, collaborativi, progetti come questi dimostrano che la scuola è il cuore pulsante della trasformazione sociale. E ad Arezzo, questo cuore batte al ritmo della musica”.
“Non si tratta solo di un calendario di eventi, ma il Festival si propone come modello educativo e culturale. È la dimostrazione che una scuola pubblica può essere laboratorio di bellezza, di cittadinanza attiva, di inclusione e innovazione. Coinvolgere 1300 studenti, attivare luoghi storici della città, aprire gli spettacoli alla cittadinanza significa restituire valore al concetto stesso di ‘comunità educante’”, ha detto Sandra Guidelli dirigente IC Cesalpino.
Il Festival ha ottenuto il patrocinio del Comune di Arezzo, che ha riconosciuto nell’iniziativa un esempio virtuoso di collaborazione tra scuola e città.
Venerdì, 30 Maggio, 2025