Il Movimento 5 Stelle ha tenuto una conferenza stampa “sentendo l'esigenza inderogabile di contribuire con proposte precise all'amministrazione della città”.
“Non c'è una cattiva amministrazione in questo momento - ha sottolineato il consigliere comunale Daniele Farsetti - ma un autentico deficit. Banchetti ha aperto la pista a un via vai che sembra non finire. Se uno degli atti principali dell'amministrazione è il bilancio, in commissione consiliare, e siamo a metà marzo, non abbiamo fatto una sola seduta sull'argomento. Attenzione, la scadenza di legge per la sua approvazione è il 30 giugno, meno lontana di quanto possa apparire. Non sappiamo quali saranno le proposte della maggioranza. Il bilancio non è stato neanche impostato, dunque il cambiamento di rotta è necessario.
Data questa premessa, ecco le nostre proposte che partono dal dato costituzionale della progressività dell'imposizione. Ad Arezzo ci sono invece tanti esempi che negano questo principio: abbiamo ad esempio un'aliquota unica Irpef per l'addizionale comunale. Chiediamo invece un'applicazione, appunto, progressiva fino ad arrivare al massimo dello 0,8% per i redditi sopra i 75.000 euro.
I servizi a domanda individuale: la prima necessità è rimodulare le aliquote Isee. A oggi sono 48 scaglioni, troppi, e lo scaglione massimo è di 29.000 euro, che mi pare molto basso. Proponiamo la loro semplificazione e il loro innalzamento. Al Comune di Arezzo un bambino che va al nido costa 1.200 euro al mese, la tariffa che i genitori pagano copre un terzo. Per noi: chi ha tanto deve contribuire all'intera cifra. Il figlio dell'operaio non deve pagare l'asilo al figlio del notaio.
Principio poi fondamentale è quello del bilancio sociale: ovvero scritto in maniera comprensibile con l'assessore che incontra i cittadini per rendicontare i risultati a scadenza periodica e informarli adeguatamente su come vengono spesi i loro soldi.
Sono proposte contenute in un atto di indirizzo presentato 4 mesi fa. Ancora deve essere discusso”.
Il capogruppo in Consiglio Comunale Lucio Bianchi: “con la fine delle circoscrizioni dovrebbero essere individuati nuovi modelli e strumenti per permettere ai cittadini di partecipare alla cosa pubblica. Un bando pubblico della Regione aveva consentito di individuare un percorso dal quale doveva uscire una proposta di regolamento sulla partecipazione. Chi ha gestito il percorso partecipativo ha individuato quei 6 modelli conosciutissimi, diffusi nella letteratura specifica, senza grande sforzo. Quindi, forse, non era neanche il caso di spendere risorse se si doveva cadere su cose risapute.
Io e altri consiglieri comunali, abbiamo voluto così continuare il lavoro in modo tale da arrivare a una nostra idea di regolamento che verrà presentato alla commissione consiliare competente. Uno degli aspetti principali va a toccare proprio la materia del bilancio: il 5% deve essere riservato alla voce decentramento”.