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Money transfer: Barone propone la revisione del Regolamento

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Atto sospeso in attesa di verifiche con Banca Italia e Guardia di Finanza

 Roberto Barone ha illustrato la sua proposta di deliberazione consiliare avente per oggetto una modifica al regolamento di polizia urbana che il Consiglio Comunale adottò il 28 marzo 2012. L’articolo 44 in particolare è stato oggetto delle attenzioni di Barone il cui intento è quello di consentire il deposito e la prestazione dei servizi finanziari, il cosiddetto money transfer, nei phone center e negli internet point, eliminando l’incompatibilità introdotta dalle norme comunali.

Al termine della discussione, il consigliere Barone ha accettato la proposta del Sindaco Fanfani di sospendere la pratica in attesa degli approfondimenti proposti in aula dall'assessore Stefania Magi.

 

Ecco la sintesi del dibattito

 

Marco Tulli ha ricordato di aver votato contro il Regolamento di polizia urbana perchè “fortemente liberticida” anche in relazione alla questione dei phone center. “Adesso è chiaro che non eravamo di fronte ad una questione giuridica ma politica”.

 

Alessandro Arcangioli ha dichiarato di sentirsi “responsabile” del Regolamento in relazione al lavoro fatto su di esso dalla Commissione consiliare affari generali. Un “buon regolamento” messo a punto nell'interesse di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro paese d'origine. La scelta fatta nel Regolamento non è contro nessuno. I money transfer sono strumenti per trasferire denaro nell'arco completo della giornata e quindi anche nell'orario di chiusura delle banche. La preoccupazione è che questo servizio possa essere connesso, proprio per la sua particolarità, ad attività di natura illegale.

 

Roberto Bardelli ha affermato che l'approvazione del Regolamento fu un atto politico. L'Authority ha solo consigliato e non obbligato a fare la scelta suggerita da Barone. I soldi che vanno via dalla nostra città e che non tornano, contribuiscono a mettere in crisi la nostra economia locale. Voto contrario, quindi, alla proposta di Barone.

 

Daniele Farsetti si è chiesto se il Comune di Arezzo può sovrastare leggi nazionali. Si incidono libertà e attività economico. La sola preoccupazione che i money transfer siano connessi a fenomeni illegali, ci mette nelle condizione di vietarli?

 

Gianni Mori: “non possiamo per un presunto, solo presunto, problema di illegalità vietare un'attività economica”.

 

Luigi Scatizzi: “la legge esprime criteri di massima ma le amministrazioni comunali possono applicare criteri più rigidi, come abbiamo fatto nel caso dei locali con slot machine”.

 

L'assessore all'integrazione, Stefania Magi ha dichiarato che l'articolo del Regolamento sui money transfer rischia di porre l'Amministrazione all'attenzione dell'autorità contro la discriminazione. Ha quindi chiesto di rinviare la discussione per consentire un nuovo confronto con Banca d'Italia e Guarda di Finanza per un approfondimento

 

Arcangioli ha espresso il suo assenso ad una verifica ma ha evidenziato che la Giunta avrebbe dovuto far prima questo passaggio ed ha ribadito che l'articolo in questione non è assolutamente contro nessuno, tanto meno contro i cittadini immigrati.

 

Matteo Bracciali: “i toni e i contenuti dell'assessore Magi sono stati assolutamente equilibrati ed invito tutti i consiglieri ad essere corretti nell'esposizione delle loro argomentazioni. La questione dei money transfer si lega all'immagine di un esercizio commerciale gestito da cittadini stranieri. Invito quindi a ritirare la delibera di iniziativa consiliare per poter effettuare le verifiche annunciate dall'assessore all'integrazione.

 

Roberto Barone ha dichiarato di essere “restio” a ritirare la sua proposta ed ha chiesto un pronunciamento del Sindaco

 

Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha invitato ad una riflessione “laica” del problema: “non consento a nessuno di dire che in questo consiglio ci sono persone ostili agli stranieri o, peggio ancora, razziste. Stiamo discutendo se un'attività può essere o no utile alla città e non solo possibile. Il, trasferimento di denaro è contenuto e limitato anche per gli istituti bancari. Un phone center è certamente utile perchè consente a chi è immigrato di mettersi in contatto con il suo paese. Ma se questa struttura può aprire la porta ad attività illecite, allora è giusto porsi più di una domanda. Lo facciamo noi e l'ha già fatto Prato. Dobbiamo quindi verificare possibili devianze e la quantità e la frequenza di quest'ultime. Se ci sono rischi e danni sociali, dobbiamo verificare con maggiore attenzione i money transfer. Da qui la proposta di “sospendere” l'argomento per consentire l'approfondimento annunciato dall'assessore Magi.

 

Barone ha accettato l'ipotesi della sospensiva con la clausola che la sua proposta di testo non venga modificata.

Domenica, 1 Settembre, 2013