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Modificare la legge regionale sull’urbanistica: lettera del Comune e degli ordini professionali alla Regione

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Le richieste: semplificazione delle norme in favore dei cittadini e superamento del limite del 20% sull’incremento dei volumi esistenti

Il tema è la modifica della legge regionale 1 del 2005 e, più complessivamente, dell’ordinamento della Regione Toscana per il governo del territorio.

Le firme in calce alla lettera sono dell’assessore all’Urbanistica, Stefano Gasperini e dei Presidenti degli Ordini degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri nonché del Collegio dei Geometri, Paola Gigli, Giovanni Montalbano e Mario Luzzi.

Le proposte di modifica nascono da una considerazione: “senza un ‘comune sentire’ e una condivisione degli strumenti e degli obiettivi, qualunque riforma è destinata a cadere nel vuoto. L’Amministrazione comunale ha quindi da tempo avviato un percorso di confronto e di proficuo scambio sui temi dell’urbanistica” con i rappresentanti degli stessi Ordini professionali che lo scorso novembre 2011 avevano organizzato una giornata di studio sulle novità introdotte dalla L.R. 1/2005, sollecitando l’avvio di una riflessione su questi temi.  

Sulla base di questa premessa. Comune e professionisti hanno redatto un documento allegato alla lettera indirizzata al Presidente Enrico Rossi, all’Assessore Anna Marson, al Presidente della sesta Commissione regionale, Vincenzo Ceccarelli e a tutti i Sindaci dei comuni della provincia.

“Il documento – si legge nella lettera – rappresenta la sintesi dei principali aspetti critici riscontrati in occasione della concreta applicazione della normativa regionale, segnalati sia dagli operatori pubblici che da quelli privati”.

Il principale obiettivo è la “semplificazione dell’impianto legislativo attuale” che viene considerato “generatore di un eccesso di burocrazia che grava di nuovi compiti gli uffici comunali già da tempo sovraccarichi di crescenti (e non sempre utili) adempimenti procedimentali”. E che finisce per complicare il lavoro ai professionisti e la vita ai cittadini.

Dalla semplificazione alla rapidità delle azioni: “è emersa la necessità di  ridurre, per quanto possibile, la tempistica dei procedimenti amministrativi connessi all’attività edilizia”.

Comune di Arezzo e Ordini professionali contestano infine il limite del 20% alla possibilità di incrementare i volumi esistenti. “Questo – si legge nella lettera – preclude ai Comuni la gestione flessibile delle svariate e concrete situazioni che si presentano. E’ quindi auspicabile una maggiore elasticità della formulazione normativa, accompagnata contestualmente dall’indicazione degli opportuni criteri generale idonei a permettere agli enti locali di disciplinate la fattispecie in modo omogeneo e coerente”.

Lunedì, 1 Ottobre, 2012