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Minori ucraini senza genitori: il Comune favorisca l’affido familiare

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Dichiarazione del gruppo consiliare Pd, Comune di Arezzo

La guerra in Ucraina costringe tutti ad affrontare situazioni di emergenza e per quanto riguarda i “minori non accompagnati” ad assumere decisioni congrue alla loro tutela come previsto da leggi internazionali, dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dalla legge italiana n. 149/2001 sull’affido familiare.

Il presidente del Tribunale dei minori di Firenze, in una circolare dell’11 marzo inviata a prefetti, questori e Comuni, specifica che “la fase emergenziale dovrà comunque  tenere conto di principi basilari quale l’accoglienza di minori privi di ambiente familiare”, sottolineando ulteriormente che “gli enti locali promuovono la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per favorire l’affidamento familiare, rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza”.  

In questo percorso che deve essere rispettato, il Comune ha un ruolo prioritario che deve svolgere attraverso il servizio sociale, utilizzando il centro affidi per la promozione dell’affidamento familiare. Nel 2017 ha sottoscritto un protocollo d'intesa e durante la sua presentazione alla stampa venne affermato: “non esiste un diritto assoluto ad avere figli, ma il diritto di avere genitori, grazie alle famiglie affidatarie”. Purtroppo, a oggi, tale protocollo non è stato rinnovato.

La vice-sindaca Tanti ha affermato, contravvenendo a quanto sottoscritto nel suddetto protocollo d'intesa, che i minori ucraini non accompagnati arrivati ad Arezzo saranno affidati a un istituto: noi la invitiamo al rispetto della legge e anche alla coerenza.

Martedì, 15 Marzo, 2022