La vicenda della protesta dei migranti presso la sede della questura si presta ad alcune considerazioni che abbiamo svolto ieri e a una domanda che invece poniamo adesso: qualcuno li ha portati dinanzi alla sede di un'istituzione come quella sopra citata?
Sui migranti e la loro gestione si rincorrono oramai voci preoccupanti culminate anche in inchieste della magistratura. Noi non crediamo che persone che non conoscono le procedure legislative e amministrative dei paesi ospitanti, chi ha il potere di governare le emergenze che generano, il territorio e l'ubicazione delle istituzioni preposte alla tutela dell'ordine pubblico si possano materializzare miracolosamente, di loro iniziativa, di fronte a queste ultime per inscenare una protesta. Perché non manifestano dinanzi alle strutture che li accolgono o nelle strade del centro? Come si muovono in città a essi sconosciute? Con quali mezzi? Perché li troviamo a reclamare le loro pretese presso i palazzi del governo?
Chiediamo a prefetto e sindaco, e più in generale a tutti i rappresentanti investiti di responsabilità in materia, di vigilare sull'associazionismo "buonista" che, sospettiamo, non si limita a operazioni umanitarie. Vigilanza che, a nostro giudizio, dovrà essere particolarmente accurata sugli aspetti economico-finanziari di questi soggetti giuridici per i quali, grazie anche all’impegno in Parlamento di Fratelli d’Italia, vige un obbligo di rendicontazione prima non previsto.