Nota del capogruppo consiliare Francesco Romizi (Arezzo 2020)
“Quando apre il dormitorio? Il problema è che poi chiude e resta interdetto per più di sei mesi. Considerate le ultime estati si può anche dormire all’aperto, avranno pensato in giunta e alle politiche sociali. Detto ciò, a proposito di estate è passata anche quella novembrina di San Martino ma di un luogo di accoglienza notturno per chi non ha casa, ancora niente. Ho appreso che, grazie alla Caritas, lo stesso aprirà il prossimo 4 dicembre. A ridosso delle feste quasi fosse un pacchettino lasciato sotto l’albero della Città del Natale e concesso perché un ‘pensierino’ va comunque fatto, anche a chi non è proprio in cima alla lista, giusto per togliersi il… pensiero. E poi, cosa vuoi che siano le notti d’autunno, penseranno sempre in giunta e alle politiche sociali.
Così, il vicesindaco si sentirà più buono finché dall’uovo di Pasqua estrarrà la sorpresa: le chiavi per richiuderlo e dare appuntamento a tutti dopo un bel po’ di tempo.
Che una città capoluogo di provincia non abbia un dormitorio disponibile 365 giorni all’anno è emblematico.
D’altronde basterebbe accontentarsi di essere capoluogo senza pensare di diventare capitale: della cultura, delle politiche sociali, delle festicciole natalizie, della sanità in stile svizzero, del welfare, del ciclo dei rifiuti, del modello di opere pubbliche. Il velleitarismo del centrodestra e il suo inutile sgomitare a questo ci hanno portato a non poter vantare neppure i servizi essenziali”.