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Macrì (FdI-AN): “Renzi, lo smemorato di Rignano. In malafede”

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Dichiarazione del capogruppo consiliare Francesco Macrì (Fratelli d’Italia-Alleanza per Arezzo)

Sessanta chilometri. Questa è la distanza che ha separato fin dalla nascita Matteo Renzi da Arezzo. Ogni tanto esce fuori che abbia in città perfino un’anziana parente. E ancora è uscito fuori un ministro “aretino”, tale Elena Boschi: possiamo dire dal cilindro perché chi l’aveva mai vista in città prima di assurgere a tale incarico? Poi il Matteo Renzi è stato presidente di provincia e sindaco del capoluogo toscano. Siamo sempre lì, a una sessantina di chilometri. Possibile che in tutto questo crogiolo di esperienze, la conoscenza della nostra città sia tale da fargli affermare che solo con Fanfani e Nepi (Nepi!!!) Arezzo ha conosciuto un governo di centrosinistra?

Dunque, abbiamo un presidente del consiglio che commentando uno striscione nella conferenza stampa di fine anno, già questo la dice tutta sullo spessore del personaggio, dimostra che non ha la minima conoscenza della storia politica di una delle città più importanti della Toscana. Che ne penseranno i dirigenti storici della sinistra aretina, tra i quali è oggi scomparso Ottone Occhiolini e per questo esprimo le mie condoglianze alla famiglia? Che ne penseranno i renziani?

Il ragazzo da Rignano, dunque, non solo se ne frega di migliaia di persone come dimostrato con il decreto cosiddetto “salva-banche” ma in realtà da ribattezzare “deruba-risparmiatori”. Racconta perfino favole su Arezzo e la sua storia del dopoguerra per allontanare da sé la responsabilità su Banca Etruria. La sua gaffe sottende e tradisce il bieco tentativo di una falsa teoria: non abbiamo governato Arezzo e quindi neanche la banca.

Non è così: la prossima conferenza stampa, invece di leggere pedissequamente gli appunti (sbagliati!) forniti dai tuoi collaboratori sui sindaci di un capoluogo di provincia, spiega agli italiani i rapporti opachi con la banca della tua area politica e dei santuari economici vicini al Pd. Magari con annessi e connessi, tipo rapporti societari di Tiziano Renzi e il presidente Rosi. Ah, il sindaco di Arezzo, oggi, per fortuna, è veramente di centro-destra e si chiama Alessandro Ghinelli, tante volte dovesse servire.

 

Martedì, 1 Dicembre, 2015