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Lucia Tanti: “scuole, rette azzerate e costi del trasporto scolastico annullati. Dal Comune una nuova ‘moratoria Covid’. Ora però si metta il turbo alle vaccinazioni”

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“Arezzo è pronta alla fase 4: spazi scolastici e non scolastici aperti come a maggio scorso. Serve però un piano sicurezza: ospedale da campo e vaccinazioni di massa”

“Se non si danno servizi non si possono certo chiedere rette. Confermo quindi che la scelta dell’amministrazione, anche in questa seconda, odiosa e necessaria sospensione della didattica in presenza, è la moratoria totale di ogni costo a carico delle famiglie. Ciò è doveroso, non scontato in via generale, ma la nostra posizione è sempre stata questa e non cambierà adesso. Quindi: zero oneri per le famiglie per il tempo in cui non hanno potuto fruire dei servizi.

Le scuole vanno riaperte il più rapidamente possibile ma soprattutto non vanno richiuse. Per fare questo servono vaccinazioni e risposte sanitarie straordinarie evitando la saturazione degli ospedali. Il resto sono solo parole poco utili a tutti in un tempo di emergenza sanitaria mondiale.
Le scuole sono chiuse in quasi tutta Italia, va certo pretesa una riapertura, la più rapida possibile, ma che sia in sicurezza. Ecco perché serve vaccinare e francamente sulle vaccinazioni, fino a oggi, abbiamo dato prove grottesche: in Gran Bretagna si vaccinano 27 cittadini al secondo e la Toscana è penultima in Italia non toccando il 5% di chi ha compiuto 80 anni.

Ci rendiamo conto che il tema è questo oppure vogliamo ancora confondere le odiose conseguenze, le scuole chiuse, con le odiose cause, la lentezza nelle somministrazioni?

Il Comune, appena sarà possibile, metterà tutti gli spazi scolastici, le oltre 300 aule e gli esterni, a disposizione anche oltre l’orario canonico.

I parchi cittadini saranno aperti per i ragazzi, le famiglie, le associazioni, i docenti: per lezioni all’aperto, per momenti ricreativi, per dare contesti sicuri alla socialità.

L’assessore Alessandro Casi sta lavorando a pieno ritmo per rendere ogni aula e ogni luogo pubblico supersicuro e le scuole potranno essere fruibili per tutto il periodo estivo: dunque Arezzo è pronta a trasformarsi in una città ‘aperta’, ma non è disponibile a esserlo se non sarà, parimenti, protetta e sicura. E per ottenere queste ultime due condizioni, ribadisco che dobbiamo avere il coraggio di guadare in faccia i veri problemi: l’intollerabile lentezza nelle vaccinazioni e le carenti risposte nell’organizzazione sanitaria che non sono sufficienti in ‘tempo di guerra’.

Il virus ancora galoppa forte ad Arezzo, in Toscana e in Italia: di nessuno è colpa, ma
le soluzioni sono chiare e dobbiamo concentrarci su quelle. Adesso è il momento della cura, non dei rimedi spot e a ‘tempo’, e la cura per la scuola non è ‘provare a riaprire’ ma ‘riaprire per sempre’. Prima di tutto somministrando vaccini agli aretini, preferibilmente a chi ne ha davvero diritto e bisogno. I vip possono aspettare”.

 

Venerdì, 26 Marzo, 2021